Gli operai della Spinazzè diventano giardinieri

San Donà. Il Comune partecipa al progetto di reinserimento dei dipendenti I percorsi formativi prevedono anche altre competenze per ritrovare il lavoro
LAZZARINI FGAVAGNIN SAN DONA MANIFESTAZIONE DAVANTI MUNICIPIO in piazza indipendenza
LAZZARINI FGAVAGNIN SAN DONA MANIFESTAZIONE DAVANTI MUNICIPIO in piazza indipendenza

Fallimento Tms Spinazzè, la giunta approva un progetto di supporto alla riqualificazione dei lavoratori provenienti dalla crisi aziendale. Sono in tutto una sessantina e da operai potranno diventare giardinieri. Il personale in cassa integrazione della storica azienda verrà formato per la cura del verde da tecnici del Comune.

Il progetto, in collaborazione con Umana, si articola in tre fasi operative: formazione, poi supporto alla costruzione di curriculum individuali e ricerca del lavoro. È inserito nel Programma operativo regionale 2007-2013 di gestione del Fondo sociale europeo a sostegno di politiche per l’occupazione di categorie che incontrano difficoltà sul mercato del lavoro. Nel caso dei dipendenti in cassa integrazione della Tms Spinazzè, i percorsi formativi riguardano spedizione e logistica, programmazione di macchine utensili a controllo numerico, montaggio meccanico e manutenzione del verde per formare nuove competenze tecnico-professionali per ampliare le opportunità di reinserimento nel mercato del lavoro.

«Il progetto rientra negli obiettivi del programma di mandato che mette al primo posto il lavoro», spiega il sindaco Andrea Cereser, che detiene anche la delega alle attività produttive, «in questo caso si tratta del recupero di importanti professionalità che vanno valorizzate». Il Comune, grazie all’esperienza nella gestione del verde pubblico, partecipa al progetto in questo settore. Verranno messi a disposizione parchi e aree verdi per permettere esercitazioni e messa in pratica delle nozioni apprese nei percorsi di riqualificazione. Inoltre, tecnici comunali faranno da istruttori per formare i cassintegrati della storica azienda. Un sistema di reinserimento progressivo che intende prima di tutto ridare fiducia a chi ha perso il lavoro attraverso la nuova formazione. Successivamente questi lavoratori verranno aiutati nella ricerca di un posto di lavoro.

Lo schema potrà essere applicato anche per altri casi di disoccupazione e reinserimento. L’amministrazione comunale è impegnata in prima linea nella lotta alla disoccupazione e nell’affrontare i problemi di disagio. Sono già sorti lo sportello per il lavoro e numerose altre iniziative, come la mensa sociale. Ma la vera sfida è la lotta alla disoccupazione e il reinserimento dei 40-50enni che sono oggi le fasce più in difficoltà se hanno perso il lavoro e devono ricollocarsi.

Giovanni Cagnassi

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