Gli “occhialoni” virtuali per i corsi di sicurezza
MARGHERA. Premiata come migliore startup del Veneto all'appena concluso SMAU di Padova, a fine giugno volerà a Berlino a presentare i suoi progetti innovativi. La neo vincitrice dell'edizione 2016 del premio Lamarck Confindustria Giovani è un'azienda fondata da una giovane 35enne mestrina: Rasika Priscilla Rumor, laurea in psicologia clinica dinamica, una grande passione per le nuove tecnologie, entusiasmo ed energia da vendere.
Dal 2015 la sua Ecate.REC (da recruiting, ma anche REC da recording, registrare video), dalla sua sede all'interno del Vega di Marghera ha coinvolto una decina di collaboratori in progetti digitali ad altissimo grado di innovazione. Partendo dallo sviluppo di piattaforme digitali per il recruiting, video colloqui interattivi ed altri servizi per il marketing e la consulenza alle aziende, Ecate.REC si è affacciata alle affascinanti opportunità offerte dalle nuovissime tecnologie della realtà aumentata e virtuale. Grazie allo strumento “Oculus” (un paio di occhialoni da agganciare allo smartphone) Ecate ha sviluppato progetti come il VirtualtouR (da VR, Realtà Virtuale) che permette di muoversi all'interno di ambienti digitali come se fossero reali. Non solo le agenzie immobiliari e i costruttori potranno mostrare gli immobili ai clienti direttamente dal proprio ufficio, ma grazie alle ricostruzioni 3D potranno portarli all'interno di edifici che ancora non esistono. La stessa tecnologia consente inoltre infinite esperienze immersive di "turismo temporale": la possibilità di rivivere verosimilmente situazioni e avvenimenti precisi in determinati luoghi e contesti storici. Sarà possibile ad esempio assistere da protagonisti allo sbarco in Normandia o alla battaglia di Lepanto.
Ma allo SMAU hanno riscosso un grande successo i nuovi corsi di formazione sulla sicurezza. Obbligatori per le aziende, spesso sono noiosi e poco attrattivi, ma grazie alla realtà virtuale permettono di apprendere divertendosi: con diverse difficoltà e punteggi, il corsista impara spegnendo incendi virtuali nel suo ufficio e confrontandosi con i colleghi sui risultati ottenuti. «I social media hanno trasformato le modalità di apprendimento e l'accesso alle informazioni», spiega Rumor, «la soglia di attenzione scende molto più velocemente, i messaggi per essere efficaci devono essere chiari e brevi. Le esperienze immersive virtuali vanno in questa direzione: attraverso il gaming (non inteso come gioco ma come modalità di accesso ai contenuti) è possibile trasferire conoscenze attraverso canali efficaci e attrattivi che non si sostituiscono ma si affiancano ai tradizionali strumenti come i libri e le lezioni frontali».
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