Gli intima di rallentare, scendono e lo picchiano
Pugni e calci da due giovani soltanto perché gli aveva urlato di moderare la velocità. Così, ha dovuto ricorrere alle cure dei medici del Pronto soccorso, che gli hanno diagnosticato lesioni guaribili in ben trenta giorni. Ma il ristoratore, titolare del “Vagon”, appena si sarà rimesso presenterà la denuncia: ha preso nota della targa della barca, era stata noleggiata presso “Brussa”, e grazie al suo avvocato ha già saputo che era stata noleggiata da un società che commercia in frutta e verdura con sede presso il Mercato ortofrutticolo di via Torino.
I fatti sono accaduti lunedì mattina, nel sottoportico di fronte al campo Santi Apostoli. Il ristoratore stava controllando i suoi tavoli ed ha sentito il motore del «topo« che arrivata ad una velocità piuttosto elevata per un rio interno come quello di Santi Apostoli. L’imbarcazione era appena finita contro le palineutilizzate dai gondolieri del traghetto di Santa Sofia per ormeggiare le gondole in attesa di caricare i turisti di passaggio, quindi l’imbarcazione con i due giovani era comparsa davanti al lungo sottoportico che ospita i tavoli del ristorante “Al Vagon”. A causa dell’alta velocità e dello stretto canale il moto ondoso ha violentemente buttato contro la riva il topo del ristorante, ormeggiato sulla riva. A quel punto il ristoratore ha protestato, urlando ai due giovani di moderare la velocità, che era piuttosto alta. Invece che scusarsi e proseguire, i due hanno fermato la loro barca, sono scesi e hanno improvvisamente aggredito il titolare del locale, prima sferrando pugni, quindi colpendolo anche con i calci finchè non è caduto a terra. Sono subito fuggiti, risalendo sulla barca. Ma i dipendenti del locale sono subito accordi e, oltre a prestare i primi soccorsi al datore di lavoro, hanno preso nota degli estremi dell’imbarcazione.
C’è voluto poco a raccogliere le informazioni: quel mototopo era stato noleggiato dalla ditta “I professionisti srl” di via Torino e i due giovani che la stavano utilizzando sono dipendenti di origine albanese. Presentata la denuncia, non sarà difficile per poliziotti o carabinieri venire a capo dell’identità dei due e segnalare all’autorità giudiziaria l’accaduto con i nomi e i cognomi dei responsabili. Le lesioni che ha riportato il ristoratore sono gravi, ci sono anche le incrinature di alcune costole a causa dei colpi ricevuti, e naturalmente l’accusa che potrebbe scattare è quella di averle provocate volontariamente. Poteva anche andargli peggio, per fortuna cono intervenuti i suoi collaboratori e i due giovani se ne sono dovuti andare velocemente. Sono risaliti in barca e hanno ripreso la loro corsa a velocità sostenuta.
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