Gli imprenditori del Pip di Giare contro il canile
MIRA. Canile di Mira in dirittura d’arrivo, fin dalla prossima settimana, e gli imprenditori dell’area Pip di Giare sono pronti a una protesta clamorosa. Un corteo con titolari e dipendenti delle aziende è in programma domani alle 10 contro la nuova struttura autorizzata dalla Regione e voluta dal Comune e in difesa del gruppo di famiglie nomadi che dal 2001 occupano l’area abusivamente. Ieri gli organizzatori della protesta hanno distribuito volantini alla cittadinanza a Mira, Oriago e Gambarare. A spiegare i motivi della protesta è Maurizio Keber, titolare dell’azienda “Macine Keber”: «Abbiamo chiesto in ogni modo al sindaco attuale, il grillino Alvise Maniero, di fermare l’apertura del canile che a nostro avviso non rispetta le normative in tema di sicurezza e igiene. Maniero ci ha invitato a fornire prove di eventuali irregolarità dicendo di non poter far altro che procedere». Il canile di Mira, da anni atteso dalle associazioni animaliste, sarà gestito dall’Enpa. La Regione ha sbloccato mesi fa i 230 mila euro mancanti per concludere i lavori che erano fermi per mancanza di soldi. Il decreto regionale ha disposto che, a giustificazione della spesa sostenuta, il Comune di Mira entro un anno (il decreto fu emesso ad ottobre 2012) debba trasmettere all’Unità di Progetto Veterinaria copia del certificato di collaudo e del certificato di agibilità. La struttura, che ospiterà 300 cani, sarà un punto di riferimento per tutti i 17 Comuni dell’Asl 13. È stata costruita la palazzina che ospiterà la cucina, l'infermeria e le sale destinate ai cuccioli. Per far partire il canile, che sarà aperto entro giugno, bisognerà sgomberare dalle famiglie nomadi l’area attigua alle strutture. «Sappiamo», dicono alcuni imprenditori, «che il Comune di Mira è deciso a sloggiare le famiglie nomadi (una quindicina di persone) già in questi giorni. Siamo pronti a fare una manifestazione in loro difesa. Crediamo che i diritti delle persone siano preminenti su quelli degli animali. Non si possono sloggiare delle famiglie per fare posto ai cani». I nomadi dovranno trovare un’altra sistemazione, ma all’interno del Comune di Mira difficilmente ne esiste una idonea. Da parte degli amministratori comunali miresi sulla vicenda bocche cucite e no comment.(a.ab.)
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia