"Gli ho dovuto staccare le mani dal timone"

Il marinaio Steven Benetto racconta i drammatici momenti di emergenza a bordo del vaporetto Actv il cui pilota si era accasciato per un malore. "I passeggeri urlavano dalla paura, ma per fortuna sono riuscito ad attraccare". Un medico tedesco ha soccorso il comandante
Steven Benetto con le cime d'ormeggio
Steven Benetto con le cime d'ormeggio

VENEZIA. «Avevamo appena lasciato l'approdo di S. Elena quando il pilota si è accasciato sui comandi. Fortunatamente ho agito appena in tempo, giusto per riprendere il controllo del vaporetto, altrimenti ci saremmo potuti schiantare contro la riva». Il marinaio 27enne chioggiotto Steven Benetto, da nove anni in Actv, così racconta gli attimi concitati che hanno seguito il malore del pilota 58enne, anch'esso chioggiotto, ieri verso le 17.15 mentre prestava servizio sulla linea 1. Solo grazie alla sua prontezza di riflessi non ci sono state conseguenze per i passeggeri.

«Il pilota si è accasciato sulla timoneria pochi minuti dopo aver effettuato l'approdo di Sant'Elena», racconta Steven, «ho sentito il mezzo sbandare improvvisamente, per fortuna mi sono subito accorto che il pilota aveva perso i sensi. Mi sono quindi portato ai comandi, ma non riuscivo a staccargli dalle mani il timone, perché il pilota era a peso morto. L'ho dovuto quindi buttare a terra e prendere così i comandi del vaporetto. In qualche modo sono riuscito ad arrivare all'approdo dei Giardini. Nel frattempo i passeggeri, presi dal panico, avevano iniziato ad agitarsi e gridare ma, per fortuna, un medico italo-tedesco mi ha aiutato a prestare i primi soccorsi al pilota che, successivamente, è stato affidato ad altro personale Actv e, quindi, ai sanitari, accorsi in breve tempo».

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