Gli eventi in piazza Ferretto per rivitalizzare il centro città
MESTRE. L'onda del Live Music Mestre riapre la discussione su cosa fare per vivacizzare il centro città che si sta svuotando.
I quattro giorni di festival organizzati da “eVentia”, con l'obiettivo di liberare Mestre dal degrado, non hanno catalizzato folle di pubblico, di mezzo ci si è messo anche il maltempo, che non ha favorito l'iniziativa anche se l'organizzazione si dice soddisfatta e conta 10 mila presenze ufficiali.
Lunedì dal palco il sindaco Luigi Brugnaro ha annunciato che il concerto di Capodanno - a differenza di quanto è successo l’anno scorso - tornerà in piazza, magari organizzato dalla stessa eVentia.
«Attendiamo di capire che cosa tornerà in piazza Ferretto», commenta Stefano Ceolin, gestore del Il Palco di piazzetta Battisti. «Il Live Music Mestre è stato un flop, senza arte né parte, perché è stato dato in mano a persone che non conoscono il territorio. Venerdì hanno piazzato una sorta di appuntamento collaterale in bocca a galleria Matteotti, con un gruppo di scalmanati, tutto fuorché giovani, la batteria tanto amplificata che non si poteva neanche seguire il concerto. Non basta dire facciamo per ottenere il risultato, il Festival non ha interessato la città di Mestre. Anche senza budget, basta conoscere gli artisti del territorio per promuovere i giovani sul serio, si potrebbe riproporre il format Milano, con venti piccoli palchi nei punti giusti e un ufficio che accoglie le prenotazioni. Invece è stata solo esportata una sagra improntata al menù imperante della tivù spazzatura in una città selettiva e dal palato fine come la nostra. Adesso, se si vogliono riportare le iniziative in piazza, bisogna domandarsi quali».
«Riportare il concerto di Capodanno in piazza? Meglio tardi che mai», commenta a sua volta il presidente di Ascom Confcommercio Doriano Calzavara. «Il problema è che la situazione di Mestre è gravissima, è tutto chiuso. Speriamo che l'amministrazione ne prenda atto e speriamo che a tornare in piazza non sia solo il concerto di Capodanno: ci sono anche il Settembre mestrino, la Pasqua, il Carnevale».
«Non è solo il Capodanno», ragiona il direttore di Confesercenti, Maurizio Franceschi, «è evidente che il centro si è impoverito di iniziative e la questione va letta come si fa per le altre città. Se si organizza una manifestazione nell'area centrale, la si organizza per tutta la città di riflesso, e questo non significa che nei quartieri non debbano continuare i progetti, frutto di attori locali. La grande assenza dell’ultimo anno è stata proprio la vitalità che il centro cittadino, seppure con iniziative discutibili che andavano aggiustate in rapporto alla qualità, portava in passato. Il vecchio tema di una programmazione vera degli eventi del centro e di una definizione di criteri attraverso i quali si decide che iniziative possono trovare ospitalità nell'area centrale: la piazza ha bisogno di eventi, perché se manca piazza Ferretto non si può riempire neanche quello che ci sta attorno. Puoi allargare le iniziative, ma devono partire dalla piazza e colonizzare il resto, altrimenti non sta in piedi nulla, è l'effetto traino. La piazza è il luogo simbolo, il volano, attorno alla piazza costruisci e ti allarghi; è il contrario che non funziona».
Marta Artico
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