Gli auguri dei veneziani al neo vescovo di Istanbul

La consacrazione di Levon Boghos Zekiyan, proveniente dalla nostra diocesi Sarà la guida dei cattolici di tutta la Turchia, il saluto del Patriarca Moraglia
Di Nadia De Lazzari

Papa Francesco - che ha annunciato il suo arrivo in terra turca il prossimo novembre - ha nominato il sacerdote Levon Boghos Zekiyan, incardinato nella diocesi lagunare nel 1987, vescovo di Istanbul. Dallo scorso sabato, giorno della Consacrazione nella chiesa armena di San Salvatore, a due passi dalla torre di Galata, il novello presule ha la giurisdizione nell'intera Turchia per i cattolici di rito armeno.

Toccante, fastoso, complesso il rito orientale durato quattro ore. Sotto le antiche volte della chiesa armena, inondata di luce, colori, profumi, suoni, sono convocate le rappresentanze religiose cristiane e non, civili, turche e armene, e un migliaio di laici provenienti daItalia, Armenia, America, Austria, Bielorussia, Germania, Giappone, Libano, Siria.

I veneti e gli armeni che abitano nel Triveneto, oltre un centinaio, sono decollati dal Marco Polo: il più anziano supera gli ottant'anni, ingegner Luigi Giacomelli, il più piccolo appena sei mesi, entrambi di Padova. Insieme al gruppo i padri mechitaristi dell’isola di San Lazzaro degli Armeni e don Giovanni Brusegan, delegato per l’ecumenismo e rettore della Cappella universitaria della diocesi di Padova. Commozione e applausi inconsueti dei presenti durante l'imposizione delle mani del Patriarca del Libano Nerses Bedros XIX, la consacrazione con l'olio sacro sulla fronte e sul palmo delle mani. Poi la consegna del pastorale, della mitria, dell’anello e della croce.

Rivolto verso tutti, monsignor Levon, nato a Istanbul nel 1943, ha pronunciato, commosso, le sue prime parole: «Qui è un mosaico unico al mondo, oggi è un segno di speranza in questi momenti di fanatismo. Tutti noi uniamo la preghiera. Conto sul vostro sostegno che mai verrà meno».

Infine la processione e la festa con gli amici. Tra questi Riccardo Brotto e Francesca Cecchinato di Padova, collaboratori dell’associazione Italia - Armenia: «È giusto essere qui a Istanbul per sostenerlo in questo difficile momento storico. Per millenni in Iraq, Siria e altrove le minoranze religiose hanno vissuto in pace. Ha un compito delicato, lui è l'archivio vivente degli armeni a livello mondiale». Parole di stima anche dal suo personale medico fisiatra di Treviso, Gianalberto Zorzi, con la moglie Mara Filippozzi, ex ricercatrice quando il neo vescovo era docente di Ca’ Foscari.

Successivamente sono arrivati i numerosi doni delle autorità turche e armene. Infine la lettura degli affettuosi messaggi, oltre 500, tra i quali quello del patriarca di Venezia Moraglia, dell'arcivescovo di Milano Scola, dell’assessore regionale Ciambetti. Ieri la prima messa del Vescovo Levon nella chiesa di Santa Maria: nella sua prima omelia ha ringraziato ancora una volta «per la presenza di Venezia, Padova e di tutti gli italiani e stranieri. Siete un dono».

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