«Gli atti di Ferro potenzialmente nulli»

CHIOGGIA. «Il sindaco Ferro è a rischio e gli atti da lui prodotti in sei mesi sono potenzialmente nulli». A sostenerlo è l’ex sindaco Fortunato Guarnieri che ritiene che il caso dell’Ultima spiaggia sia una “bella grana” che produrrà sicure conseguenze per l’amministrazione grillina. Secondo Guarnieri, Ferro non era eleggibile perché aveva una causa pendente con il Comune e, per evitare problemi, appena eletto avrebbe dovuto rimuovere i motivi dell’incompatibilità.
Concorda sul pasticcio anche l’ex sindaco Giuseppe Casson che ritiene che Ferro non fosse incandidabile, come socio accomandante, ma che comunque esista un grosso conflitto di interessi che ora dovrà risolvere. Il caso “Ultima spiaggia” (nome della società, sas, in cui Ferro siede assieme a un’altra persona, che nel 2014 è subentrata nella gestione di una zona demaniale di Isola Verde prima data in concessione alla parrocchia di Ca’Lino) è scoppiato due giorni fa, quando Forza Italia ha reso pubblica la sentenza del Consiglio di Stato a cui la società era ricorsa per ribaltare il pronunciamento del Tar. In sostanza, nel 2015, il Tar aveva accolto l’istanza di Chiara srl (la società che gestisce la concessione demaniale confinante ndr) che sosteneva che il sub ingresso di Ultima spiaggia non fosse regolare e che la zona demaniale andasse assegnata con bando pubblico. Ultima spiaggia non accettò il verdetto del Tar e ricorse al Consiglio di Stato contro Chiara srl e nei confronti del Comune. Nel frattempo Ferro viene eletto sindaco. «Mi pare evidente che l’elezione sia viziata da un elemento di illegittimità», spiega Guarnieri, «non lo dico io, lo dice la legge, la 267 del 2000 all’articolo 63 quando indica non compatibile colui che abbia una lite pendente col Comune. Bene, Ferro poteva anche candidarsi, ma all’atto dell’elezione doveva rimuovere tutti i motivi che lo rendevano incompatibile e non lo ha fatto. Ora cosa succede? Non lo so, ma credo che la questione arriverà sul tavolo del Prefetto. C’è anche da dire che se non era eleggibile, allora tutti gli atti da lui prodotti in giunta e in Consiglio sono potenzialmente nulli e potrebbero essere impugnati». Casson, legale di professione, scende anche del dettaglio tecnico. «Vorrei capire il ruolo di Ferro nella società», spiega Casson, «il socio accomandante nella sas non ha ruoli di governo, diverso l’accomandatario che ha responsabilità illimitata e poteri di gestione. Nel primo caso non vi sono gli estremi per l’incandidabilità, nel secondo sì. Nella sostanza però non c'è dubbio che esista un conflitto di interessi. Il sindaco ha un interesse patrimoniale legato all'esito della vicenda, E’ intollerabile che Ferro ricopra il duplice ruolo di controllore e controllato. Un pasticcio politico con l’aggravante che mai Ferro ne ha fatto cenno in campagna elettorale».
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