Gli albergatori: "A rischio i turisti americani"
VENEZIA. «Per ora si registrano poche disdette, ma quello che si teme è la diminuzione delle prenotazioni, soprattutto da parte dei turisti americani». Claudio Scarpa, direttore dell'Associazione veneziana albergatori (Ava), che riunisce 350 hotel a Venezia e in terraferma, spiega che la nota con la quale il Dipartimento di Stato americano ha messo in allerta gli stessi cittadini per i "potenziali rischi nel viaggiare verso e attraverso l'Europa" potrebbe avere effetti negativi e pesanti sulle prenotazioni negli hotel di Venezia.
«Ho sentito telefonicamente molti direttori di strutture alberghiere a 4 e 5 stelle e sono tutti preoccupati per il futuro. Perché se da una parte è vero che si sono registrate poche disdette in seguito agli attentati in Belgio, dall'altra le richieste di camere d'albergo sono diminuite», spiega, «Inoltre, si deve considerare un elemento molto importante: gli americani sono la prima nazionalità per numero di presenze a Venezia, rappresentano circa il 20% delle presenze e costituiscono il 30% del fatturato per gli hotel di categoria superiore a 4 e 5 stelle. Il fatto che il consiglio di non viaggiare in Europa arrivi dal Dipartimento di Stato americano potrebbe pesare in maniera negativa sul futuro del turismo anche a Venezia».
Questo pomeriggio, alle 18.30, l'Ava si riunirà in consiglio direttivo nella sede di palazzo Fontana a Venezia e sarà fatto un censimento della situazione. «Siamo già in contatto con Federalberghi Roma», conclude Scarpa, «per creare un canale diretto e continuo di confronto e studiare eventuali azioni comuni da avviare».
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