Giustizia lenta a San Donà udienza a febbraio 2016
Udienza rinviata al 1° febbraio del 2016. Quasi non credeva alle sue orecchie l’avvocato trevigiano Davide Favotto quando il giudice di pace penale di San Donà gli ha comunicato la data di rinvio del procedimento in cui si è costituito per conto della parte offesa.
Altro che giustizia lumaca e tribunali al collasso: quello di San Donà, con un rinvio di quindici mesi esatti dell’udienza, pare essere un caso davvero limite, cartina al tornasole della situazione paradossale della giustizia italiana.
Il procedimento in questione è relativo a un caso di minacce telefoniche successo a Jesolo. La denuncia-querela è stata presentata nel 2009, a giugno di quest’anno si sarebbe dovuta celebrare la prima udienza. Ma il condizionale è d’obbligo visto che, a causa di uno sbaglio nella convocazione dovuto alla mancata notifica della data dell’udienza alla parte offesa, tutto era stato rinviato a qualche giorno fa, quando di fatto è stata celebrata la prima udienza. Che però è stata rinviata al 1° febbraio del 2016.
A San Donà c’è un unico giudice di pace che si occupa del penale ed è costretto per motivi organizzativi a concentrare tutte le udienze, «alcune decine alla volta», spiegano gli avvocati, in un’unica giornata. Ecco spiegato il perché del rinvio più che annuale del procedimento. Ancora in corso di svolgimento davanti al giudice di pace di San Donà ci sono contenziosi che si trascinano dal 2008. «Che giustizia può esserci con così tanti processi in un’unica giornata e con tempi di rinvio così lunghi?», si domanda l’avvocato Davide Favotto. Senza contare poi le lamentele dei clienti che sono costretti ad attendere anni per arrivare alla sentenza.
Secondo i dati diffusi proprio nei giorni scorsi, nel 2013 il giudice di pace di San Donà ha iscritto a ruolo nel civile 1.480 nuove cause e ne ha definite 983, lasciandone 497 ancora pendenti. In ambito penale, invece, sono stati 258 i procedimenti avviati nel corso dell’anno scorso contro 149 definiti.
La scorsa settimana il ministro della Giustizia Andrea Orlando ha firmato il provvedimento per il mantenimento di alcune sedi degli uffici del giudice di pace di cui si fossero fatti carico i Comuni, tra cui quello di San Donà che è uno dei 280 uffici del giudice di pace mantenuti, appena il 40 per cento di quanti erano stati soppressi.
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