Giudici al Tar contro i tagli di Tremontipresentati oltre cento ricorsi

Protesta collettiva dei magistrati veneti, e oggi per la prima volta in Italia un tribunale amministrativo regionale prenderà in esame la questione. Il provvedimento di Tremonti farebbe perdere ai magistrati diecimila euro in tre anni
VENEZIA. Sono ben 112 magistrati dei Tribunali e delle Procure del Veneto, praticamente tutti compresi i dirigenti degli uffici: hanno firmato un ricorso davanti al Tribunale amministrativo regionale e oggi i giudici di Venezia lo discuteranno. Chiedono che il Tar giudichi fondata la questione di costituzionalità inviando alla Corte costituzionale la legge con la quale il governo Berlusconi ha tagliato loro l'indennità giudiziaria per tre anni, provocando un danno a ognuno di circa 10 mila euro. In alternativa, chiedono l'accoglimento del ricorso in modo che quei soldi tornino nelle loro buste paga. Si sono affidati a due legali milanesi, gli avvocati e professori Vittorio Angiolini e Marco Cuniberti, e all'avvocato veneziano Mariagrazia Romeo. Ricorsi simili sono stati presentati anche nei Tribunali amministrativi delle altre regioni, ma quello del Veneto è il primo che affronterà la discussione e che, di conseguenza, prenderà una decisione.


Nel ricorso innanzitutto si spiega che la decurtazione ha preso il via dal 1º gennaio scorso e proseguirà fino al 2013. «E' giurisprudenza - si legge - anche della Corte costituzionale che iol trattamento economico dei magistrati, corrisponda alla particolare razio di attuare il precetto costituzionale dell'indipendenza e di evitare che essi siano soggetti a periodiche rivcendicazioni nei confronti di altri poteri». E ancora: «E' chiaro che il trattamento economico dei magistrati deve essere assistito da certezza e continuità, non andando soggetto a decurtazioni, tanto più sospette dal punto di vista delle garanzie di indipendenza e autonomia dell'ordine giurisdizionale, se contingenti e temporanee; e se dovesse accadere a causa di peculiari situazioni di emergenza come quelli concernenti la finanza pubblica, sarebbe doveroso un assetto da cui evincere le ragioni che spingono a far gravare il peso sui magistrati. Nulla di tutto questo, invece, è accaduto». «L'Associazione nazionale magistrati - spiega il giudice veneziano Silvia Bianchi, presidente della giunta veneta dell'Anm - ha appoggiato questa azione contro la manovra economica voluta dal ministro Tremonti perchè siamo una delle pochissime categorie del comparto pubblico che pagherà».

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