Giudice di pace, tutto da rifare

Il Comune di Cona si tira indietro lasciando il conto a Chioggia e Cavarzere

CONA. Ai cittadini di Cona il giudice di pace non serve a nulla. O quasi. Sembra questo il pensiero della giunta comunale, a leggere l'ordine del giorno del consiglio di domani, alle 20.30, dove compare il punto «Recesso dalla convenzione con il Comune di Chioggia per il mantenimento dell'ufficio del giudice di pace».

Era stato il governo Monti, nel 2012, a decidere la chiusura di una serie di uffici giudiziari minori, tra cui la sezione staccata del tribunale e il giudice di pace di Chioggia. Quest'ultimo, però, poteva essere mantenuto in funzione a patto che i comuni si facessero carico delle spese di funzionamento e di personale amministrativo. Chioggia si dichiarò subito disponibile a sostenere la spesa, Cavarzere nicchiò per mancanza di fondi, Cona seguì le orme di Chioggia, accollandosi una quota spese, proporzionale ai suoi abitanti.

Pochi mesi fa anche Cavarzere ha aderito alla convenzione permettendo, in tal modo, agli altri due comuni di ridimensionare l'impegno economico futuro (da ottobre di quest'anno).

Ma ora Cona, con un nuovo sindaco e un nuova mggioranza, rimette tutto in discussione. In tal modo i cittadini di Cona che avessero bisogno del giudice di pace dovranno rivolgersi a Venezia. Vero che tra Cona e Chioggia non vi sono collegamenti diretti, mentre con Venezia c'è la ferrovia, ma la cosa sembra scomoda lo stesso. Va osservato però, che Cona intende recedere, sempre domani sera, anche dalla convenzione con Codevigo, con cui avrebbe dovuto condividere il comandante della polizia locale. «I vigili devono stare in strada, non in ufficio» afferma il sindaco Alberto Panfilio. E se i ricorsi per eventuali multe si faranno a Venezia, tutto il quadro assume una certa coerenza. (d.deg.)

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