Giudecca, rive sommerse dalle onde delle navi veloci

Onde alte due metri. Raffiche di bora a 90 chilometri l’ora. Giudecca flagellata dal maltempo ieri mattina. E allagata nonostante l’acqua non fosse affatto alta come la notte precedente. 

VENEZIA. Onde alte due metri. Raffiche di bora a 90 chilometri l’ora. Giudecca flagellata dal maltempo ieri mattina. E allagata nonostante l’acqua non fosse affatto alta come la notte precedente. Situazione che si è ripetuta anche sulla parte Nord della città, in particolare alle Fondamente Nuove, anche qui con spruzzi e acqua sulle rive sospinta dal vento e dal moto ondoso.

«Sembrava di essere in una delle città bagnate dall’Oceano e dal Mare del Nord», racconta incredula una signora. Onde che invadevano tranquillamente la fondamenta, fino a entrare nei negozi e nei piani terra. Situazione non molto frequente nell’isola, pure abituata al maltempo, all’acqua alta e ai forti venti di bora e tramontana, soprattutto nella stagione invernale.


Panorama complicato ulteriormente dal moto ondoso. Vaporetti, ferry-boat, barche da trasporto e Gran Turismo, taxi e barche da noleggio, pur se in numero inferiore a quello dei giorni precedenti. Qualche problema ai vaporetti della linea 2 per effettuare la traversata del canale della Giudecca. Disagi anche agli imbarcaderi. Inclinati per la marea sostenuta e anch’essi flagellati dal forte vento. «Per gli abitanti dell’isola, un percorso a ostacoli. Cercando di sfuggire all’onda, proprio come nelle spiagge nordiche. Onda che a volte entra da sotto, nelle fessure provocate dalle onde o da lavori mal fatti e riesce dai masegni. Un effetto amplificato al passaggio delle imbarcazioni. «Per fortuna non c’erano grandi navi», dice una signora che abita al Redentore. «Quando passano si vede l’acqua ritirarsi e poi scendere di colpo in canale. Da tempo chiediamo maggiore attenzione ai problemi dell’isola. Velocità ridotte e una barriera difensiva di pali in legno per fronteggiare queste situazioni».

Intanto tocca arrangiarsi. E per chi va a piedi lungo la fondamenta del Ponte Longo, principale asse di collegamento dell’isola, non era facile ieri passare senza bagnarsi i piedi. E l’acqua alta, in questo caso, non c’entra. (a.v.)


 

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