Giudecca in lutto: è morto il ristoratore Gianni Stradella

Venerdì la morte di Gino Stradella detto Gianni, personaggio storico della Giudecca e proprietario del Ristorante "Altanella". Un duro colpo per la famiglia e per tutti gli amici che sono passati nel suo locale.
Gianni Stradella
Gianni Stradella

VENEZIA.  È stato un padre, un fratello, un amico, un capo e un attivo membro del Partito Comunista. Nonostante fosse malato da quattro anni la morte di Gino Stradella detto Gianni, personaggio storico della Giudecca e proprietario del Ristorante "Altanella", è stata un duro colpo per la moglie Paola e i figli Stefano e Roberto. «Abbiamo vissuto con lui ogni giorno e quasi per 24 ore al giorno - hanno raccontato i figli - per noi era tutto, dal confidente al referente per il locale a una figura modello per i sani principi che ci ha trasmesso. Grazie a lui abbiamo conosciuto il mondo». Nel ristorante Altanella, primo locale della Giudecca e ancora attivo dopo quattro generazioni, Gianni ci era nato e cresciuto, ma il suo carattere estroverso e la sua passione per la politica lo avevano sempre portato ad approfondire i rapporti delle persone che arrivavano al locale: «Non si è mai spostato dalla Giudecca - hanno riferito i figli - ma conosceva così tante persone e così tante persone lo venivano a trovare, che era come se avesse girato il mondo».

Gianni Stradella
Gianni Stradella

Amico fraterno di Luigi Nono, Gianni aveva conosciuto attraverso il musicista molti personaggi di spicco che passavano sempre per l'Altanella. Massimo Cacciari era uno di questi, tanto che venerdì ha chiamato subito la famiglia. Da Enrico Berlinguer a Giorgio Napolitano, passando per Lucio Dalla e per Francois Mitterand, impossibile dimenticarsi di Gianni. «Faceva amicizia con tutti - proseguono i figli - e suonava la fisarmonica nelle sale da ballo di Venezia. Suo padre era stato risparmiato dal campo di concentramento di Buchenwald perché sapeva suonare la chitarra e quando era stato liberato, aveva voluto trasmettere a suo figlio la passione per la musica». Non solo. Da giovane Giannii faceva parte della squadra di pallacanestro Junghans, arrivata in serie A. E se non bastasse, la sua vita si può leggere tra le righe di «Voleva la luna» di Pietro Ingrao dove chi conosce Gianni sa benissimo che si sta parlando di lui e delle riunioni che il Partito faceva nei tavoli di un locale che è pregno di lui. «Tutti lo conoscevano - ha ricordato Andrea Barina del Bar La Palanca - era stato anche consigliere di quartiere, ma soprattutto Gianni era un grande uomo e una figura di riferimento per tutta l'Isola».

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