Gite scolastiche, nuove norme: ora i "prof" devono controllare i pullman

Coro di proteste dei docenti: «Abbiamo già la responsabilità degli studenti, non siamo meccanici». In allarme anche i bus operator della Confartigianato: «Automezzi già verificati severamente»

VENEZIA. È tempo di gite scolastiche - in arrivo, soprattutto, e in partenza da Venezia - ma è polemica per le nuove rigide disposizioni del Ministero dell’Istruzione emesse con una circolare dell’inizio di febbraio, che trasformano in “meccanici” e “gendarmi” i professori che hanno la responsabilità del buon esito del viaggio d’istruzione, invitati non solo a controllare i loro studenti, ma anche l’autista del pullman che li accompagna. E a protestare - oltre che i docenti di alcune scuole - sono anche i bus operator del Veneto aderenti alla Confartigianato, visto che solo nella nostra regione il settore riguarda ogni anno circa 100 mila studenti e fattura circa 30 milioni di euro.

«Inaccettabile», sottolinea il presidente regionale veneto Mauro Beccherle, «che imprese professionali come le nostre siano sottoposte al giudizio di un insegnante a cui spetta in modo del tutto improprio fare un vero e proprio tagliando al pullman: controllo dello stato delle gomme, dei fari e dei documenti di viaggio. E, per tutta la durata del viaggio, il professore dovrà accertarsi che l’autista non abbia bevuto alcol, non utilizzi il cellulare durante la guida, abbia riposato le ore necessarie e faccia le pause previste. Il Ministero sembra essersi dimenticato che le nostre imprese sono già ben “schedate” nel Registro nazionale degli esercenti del trasporto con requisiti di norma europea e che gli automezzi sono verificati molto severamente dalla Motorizzazione civile».

A Venezia - che è con Firenze e Roma la meta preferita delle gite scolastiche nel nostro territorio - il problema è anche “in entrata”, con un rischio di un contraccolpo economico anche per le strutture ricettive in caso di cancellazioni di viaggi in seguito alle nuove norme. «Il “mercato” delle gite scolastiche», spiega il direttore dell’Associazione veneziana albergatori Claudio Scarpa, «riguarda Mestre più di Venezia dal punto di vista ricettivo, perché è qui che preferibilmente alloggiano le comitive anche per una questione di prezzi, per venire poi in giornata in centro storico. Per il momento, comunque, non ci sono segnali di una riduzione del numero delle gite scolastiche, anche se condivido e faccio mio le preoccupazioni degli amici trasportatori per gli effetti della circolare ministeriale». «La circolare ministeriale sulle gite scolastiche», commenta anche la preside dell’Istituto tecnico turistico Algarotti, professoressa Concetta Franco, «nasce evidentemente sulla scorta degli ultimi gravi incidenti che hanno coinvolto bus con studenti in viaggio d’istruzione, ma è certamente eccessiva nelle responsabilità che attribuisce ai docenti accompagnatori per quello che riguarda la sicurezza dei mezzi, comunque già certificata in partenza. È una responsabilità che non possono assumersi in prima persona perché non hanno le competenze tecniche per farlo. Per quanto riguarda il nostro istituto, comunque, i contraccolpi sono minimi, anche perché la stragrande maggioranza delle nostre gite scolastiche sono organizzate con il trasporto ferroviario».

Sta di fatto che le circa 537 imprese artigiane venete del settore dei bus turistici - con quasi mille posti di lavoro - temono contraccolpi. C’è chi racconta che, siccome la circolare ministeriale prevede che i presidi informino la questura delle gite in programma, qualche scuola si sia trovata con la volante al momento della partenza per fare controlli.

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