Giro d’Italia, la Miranese sarà riasfaltata
MIRANO. Curve a Santa Maria di Sala, poi un lungo rettilineo, costellato di insidie, tra rotatorie e spartitraffico, lungo la Miranese. Ecco come sarà il passaggio del Giro d’Italia nel Miranese. Appuntamento il 22 maggio, di venerdì, nella 13ª frazione della corsa, la Montecchio Maggiore-Jesolo, 153 chilometri tutti in piano. A S. Maria di Sala, Mirano e Spinea cresce l’entusiasmo: tra sette mesi, con diretta tv in oltre 170 Paesi, la visibilità sarà assicurata.
Percorso. Interessa agli appassionati, ma non solo. Per gli altri basti sapere che sarà la volta buona per asfaltare alcune strade. Quali? La carovana rosa, preceduta da quella pubblicitaria, entrerà in provincia dal Padovano lungo via Desman. A S. Maria di Sala, lasciato Borgoricco, i corridori proseguiranno sulla provinciale fino a Tre Ponti, poi deviando sulla Noalese: qui entreranno in via Cavin di Sala (la Miranese) che percorreranno tutta fino a Mestre in un lunghissimo rettilineo. Saranno velocità elevate, vista la tappa in piano. La corsa passerà davanti a Villa Farsetti, la zona commerciale di Mirano, quindi in centro storico, incrocio “Ballarin”, Teatro di Mirano, via della Vittoria, fino alla grande rotatoria della Fossa e qui proseguiranno a Spinea per via Roma, passando il centro, superando il cavalcavia del Graspo ed entrano a Chirignago in direzione Mestre.
Strade. L’asfalto in molti punti è da rifare: su via Noalese, a Tre Ponti, si è provveduto da poco, a breve la Provincia dovrebbe rifare quello su via Cavin di Sala, il tratto più lungo calcato dal Giro. Rimane via Desman, che tra Sant’Angelo e Tre Ponti è disastrata: la speranza è che la Provincia riesca ad intervenire in tempo per la primavera. Il giorno del passaggio del Giro, il 22 maggio, le strade saranno naturalmente off limits. Transenne per il pubblico verranno posizionate nei centri abitati già i giorni prima: Sant’Angelo, Santa Maria di Sala, Mirano, Orgnano e Spinea.
Giro salese. L’entusiasmo maggiore è a S. Maria di Sala, terra di ciclisti. La carovana rosa passerà proprio a Sant’Angelo, davanti alla stele che ricorda Antonio Bevilacqua e a quella di Mario Vallotto che del ciclismo professionistico furono protagonisti a metà del secolo scorso. Breve passaggio sulla Noalese, poi la Miranese verrà imboccata alla curva Becante, con passerella davanti a Villa Farsetti.
Noale. La città dei Tempesta resta a bocca asciutta. Si era candidata a ospitare una partenza del Giro 2015, non ne vedrà neppure il passaggio. Il cavalier Bruno Carraro, patron del comitato di tappa che aveva proposto Noale per uno “start”, non è tenero: «La politica ci ha messo i bastoni tra le ruote. In Veneto contano solo Jesolo e Vicenza, i piccoli centri storici non esistono. Ho parlato con Mauro Vegni, organizzatore del giro, mi ha detto che è dispiaciuto, ma che la candidatura resta per i prossimi anni. Ci riproveremo».
Filippo De Gaspari
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