“Giralivenza” raddoppia: 41 chilometri in bici oppure 30 in barca alla scoperta del fiume

Da Caorle a Ceggia sulle due ruote, oppure da Caorle a Torre di Mosto. Indicati approdi e bici-point per chi necessita di assistenza o noleggio 

L'ITINERARIO. Un itinerario ciclabile costeggiando il fiume e un altro nautico, che consente di risalire il Livenza in barca. Il tutto all’insegna di un turismo lento, ecosostenibile e in grado di valorizzare le ricchezze ambientali. Ma anche un progetto di promozione dei prodotti tipici del territorio e della sua cultura, con la riscoperta di antichi mestieri come quello del pescatore fluviale e presidi slow food come il bisàt oppure il lenguàl.

Tutto questo è il progetto GiraLivenza che, dopo aver terminato la fase propedeutica rivolta a produttori, ristoratori e operatori turistici locali, ora è pronto a spiccare il volo, dando visibilità su scala nazionale ed europea alle proposte turistiche del Basso Livenza.

LA GREENWAY DEL LIVENZA

Il cuore del progetto sono i due itinerari turistici del GiraLivenza. Un vero e proprio turismo del paesaggio, alla scoperta delle bellezze dell’entroterra tra filari di alberi, manufatti di bonifica e sentieri sterrati sulle rive del fiume. L’itinerario in bicicletta parte da Caorle, tocca Ca’ Corniani e Ottava Presa, La Salute e San Giorgio Livenza, Boccafossa fino ad arrivare a Torre di Mosto, dov’è possibile proseguire verso San Stino o in alternativa Ceggia. Il tutto per circa 41 chilometri.

In alternativa si può risalire il Livenza in barca: l’itinerario nautico da Caorle a Torre di Mosto misura 30 chilometri. Lungo i percorsi sono indicati gli approdi e i bici point per chi necessitasse di assistenza o noleggio. «Il percorso», spiega Paolo Ziliotto, uno dei coordinatori, «è nato dall’idea di valorizzare la greenway del Livenza con un percorso nautico e ciclopedonale. Poi da qui, con l’aiuto del VeGal e dei Comuni interessati, abbiamo partecipato a un bando per promuovere il GiraLivenza non solo come itinerario, ma anche come territorio da valorizzare attraverso una serie di iniziative».

LA COMUNITÀ DEL CIBO

Al progetto GiraLivenza stanno lavorando sei Comuni: Caorle, San Stino, Torre di Mosto (capofila), Ceggia, Annone e Pramaggiore. Ai percorsi turistici si è aggiunto il cuore gastronomico dell’iniziativa, con la sottoscrizione di una Comunità del cibo, grazie alla nascita della Comunità del bisàt della Livenza, che ha coinvolto ristoratori e produttori del territorio con la partecipazione di Slow Food Veneto Orientale. Ed è nata anche la Confraternità del Bisàt.

«Tra gli itinerari che stiamo seguendo, il GiraLivenza è quello che più si sta attivando. È un modello di come mettere insieme territorio, itinerari, prodotti agricoli e la cultura che tutto questo porta con sé», aggiunge Giancarlo Pegoraro, direttore di VeGal. In tempo di pandemia, il progetto GiraLivenza ha inaugurato anche una nuova formula di valorizzazione delle sue eccellenze: una degustazione online. Il meeting è stato organizzato dalla condotta SlowFood e dai collaboratori veneti della guida SlowWine.

Durante la presentazione si è proceduto a un assaggio guidato de «I Sapori della Livenza». E’ stato predisposto un kit di prodotti d’eccellenza locali, che è stato spedito a blogger, degustatori, sommelier e giornalisti del mondo enogastronomico sparsi in tutta Italia. Agli operatori sono state presentate alcune delle eccellenze liventine. A iniziare dal bisàt in umido coi amoi, proseguendo con la polenta realizzata con la varietà di mais Rosso di San Martino. E poi il Lengual e i biscotti Bisatei. Il tutto accompagnato da una selezione di vini pregiati del territorio. La degustazione è stata fatta su piattaforma online, con le spiegazioni di Patrizia Loiola e Monica Campaner.

L’APP GIRALIVENZA

La promozione del GiraLivenza è destinata a proseguire proprio con il supporto delle nuove tecnologie. È in fase di sviluppo e di prossimo lancio l’App GiraLivenza. Nel frattempo sono già stati attivati i vari canali social di comunicazione: dal sito alla pagina Facebook GiraLivenza fino a quella Instagram. Tutti strumenti per raccontare il territorio. Ma l’obiettivo resta poi quello di portare i visitatori sul territorio. Per la nuova stagione turistica, non appena sarà possibile farlo in sicurezza per la pandemia, si stanno organizzando già delle uscite alla scoperta dei percorsi ciclabili e gli itinerari nautici. —
 

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