Giovedì sera una fiaccolata in ricordo di Anna. Dalle ultime ore la verità sulla sua morte

La 19enne è stata trovata senza vita in casa di un amico. L’Università di Padova smentisce che fosse stata iscritta

CHIOGGIA. Anna Boscolo Berto, la giovane di 19 anni trovata priva di vita dai genitori sul letto di un appartamento di viale Bergamo, verrà ricordata questa sera dagli amici con una fiaccolata. Ritrovo alle 21 in piazza Todaro e corteo che poi proseguirà verso lo stabilimento Sirenella in Lungomare a Sottomarina.

Un segnale di affetto da parte di coloro che hanno conosciuto la ragazza ma che, forse, non si sono accorti del disagio in cui si trovava. Stamane è in programma l’esame autoptico che potrà dare una prima risposta ai molti misteri che avvolgono la morte di Anna. Innanzitutto verranno chiarite le cause della morte e soprattutto, anche attraverso gli accertamenti tossicologici, se la ragazza la sera precedente il suo decesso aveva assunto sostanze stupefacenti e se queste abbiamo in un qualche modo portato alla morte.



Ma sarà anche importante stabilire l’ora del decesso, ovvero capire a che ora Anna Boscolo Berto sia rientrata a casa, o meglio nell’appartamento di un amico e quando sia sopraggiunto il malore fatale. Di certo gli inquirenti, pur mantenendo il più stretto riserbo sulle indagini, stanno ricostruendo le ultime ore di vita della ragazza che avrebbe trascorso in un noto locale del litorale di Sottomarina in compagnia di alcuni amici. Ed è proprio sulla cerchia di amicizie della ragazze che si stanno concentrando le indagini visto che, come appare dai profili social, la ragazza avrebbe cambiato stile di vita negli ultimi tempi.

C’è poi anche un altro mistero che va chiarito e riguarda l’iscrizione della ragazza all’università di Padova. L’ufficio stampa dell’ateneo patavino precisa che Anna Boscolo Berto non era iscritta ad alcun corso universitario, o meglio esiste una pre iscrizione, che però non significa assolutamente nulla, ma nessuna iscrizione. E a questo punto è lecito chiedersi che cosa andasse a fare quindi la giovane a Padova se non frequentava l’università.

Nel frattempo sui social continuano gli attestati d’affetto. «Ti ho sentito solo quattro giorni fa», scrive un’amica sul suo profilo facebook, «e non so che cosa ti sia successo, avrei però solo dovuto prestare attenzione ai tuoi ultimi messaggi e ripenso a tutte le volte che abbiamo detto: una sera usciamo insieme e poi non lo abbiamo mai fatto. Continuo a non sapere che cosa ti sia successo, so solo che questo giro insieme non lo faremo mai più, non prenderemo mai un aperitivo, non saliremo mai insieme sulla tua moto e non giocheremo mai a calcetto insieme».

Anna, fino a qualche tempo, era una ragazza molto impegnata, conduttrice di una trasmissione radiofonica che si occupava dei problemi della gioventù chioggiotta. Una ragazza spigliata, piena di vita, che ha probabilmente percorso negli ultimi tempi una strada sbagliata che l’ha portata nel baratro. L’autopsia dirà com’è morta, ma certamente per i genitori la conoscenza delle cause che hanno spezzato quella giovane vita non potrà essere di consolazione. Tuttavia però gli inquirenti, che già sospettano qualcosa, potranno così battere una pista ben precisa e fare chiarezza sulla morte di Anna. —


 

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