Giovanni Giusto «incompatibile» Fissata l’udienza

venezia
Torna a galla il caso Giusto. Per la prossima settimana il collegio giudicante del tribunale (relatore Luca Azzolini) ha convocato il consigliere delegato leghista del sindaco nell’udienza che potrebbe essere risolutoria. C’è da decidere se sia fondato l’esposto presentato da un altro esponente leghista, il primo dei non eletti in Comune Marco Parrino, che chiede la decadenza di Giusto da consigliere comunale per «incompatibilità». Nella memoria presentata al Tribunale dal legale di Parrino, l’ex consigliere comunale Jacopo Molina, si sostiene la tesi che l’incarico di Giusto, consigliere delegato alle Tradizioni e alla voga, sarebbe in contrasto con la sua carica di presidente del coordinamento delle remiere. Polemica scoppiata lo scorso anno. «È un incarico privato, non c’entra», si era difeso Giusto. Ma subito dopo si era dimesso da presidente delle remiere. Adesso ha offerto le sue dimissioni anche da presidente del comitato del Palio delle Antiche Repubbliche Marinare.
Sull’eventuale conflitto di interessi adesso decideranno i giudici. Ma dal punto di vista politico la polemica monta. Non soltanto le opposizioni ricordano come il consigliere avrebbe dovuto comunicare all’atto del suo insediamento le cariche che aveva in quel momento.
Ma Giusto va avanti. E il sindaco Luigi Brugnaro lo difende. La notizia dell’udienza, arrivata nei giorni scorsi, non è stata comunicata ai consiglieri comunali, dopo un vertice con i funzionari e i legali dell’Avvocatura civica. Il Tuel, testo unico per gli Enti locali, prevede infatti che il Consiglio comunale sia informato e discuta del fatto entro dieci giorni dall’avvenuta notifica dell’udienza. Ma questo non è avvenuto.
Per la maggioranza di Ca’ Farsetti la polemica interna alla Lega potrebbe costituire un elemento di disturbo. Con le varie anime del Carroccio schierate diversamente rispetto all’amministrazione in carica. La parte «veneziana» di Giusto con il sindaco, Parrino e altri dirigenti veneziani in posizione più distaccata.
Non solo un’udienza sul posto di conigliere comunale, dunque. Si deciderà giovedì prossimo. —
A.V.
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