Giovane salvato dal defibrillatore
MESTRE. Momenti di vera paura, ieri verso mezzogiorno, alla palestra Mc Fit di Marghera, in via Orsato, nella zona del parco commerciale del Panorama. Un giovane si è sentito male ed è improvvisamente crollato a terra, privo di sensi mentre era impegnato in un esercizio.
Sono immediatamente intervenuti i responsabili della palestra che hanno subito compreso la gravità della situazione e hanno azionato il defibrillatore (Dae), presente nella struttura sportiva privata. Un altro addetto dello staff, invece, contattava il 118 per chiedere l’intervento dei sanitari.
I responsabili della palestra hanno proseguito le manovre salva-vita, sotto il controllo telefonico del personale della centrale del Suem 118. Hanno ricevuto le istruzioni da seguire per valutare le condizioni del giovane, privo di sensi, e utilizzare al meglio il defibrillatore. Nel frattempo scattava l’allarme e a Marghera è arrivata l’ambulanza e l’automedica del Suem con a bordo il medico rianimatore. I responsabili della palestra, nell’attesa, hanno seguito attentamente le istruzioni impartite dalla Centrale del Suem, fornendo anche tutti i dati in loro possesso sulle condizioni del giovane colto da malore.
Una volta entrato nella palestra, il medico rianimatore ha preso il controllo della situazione e ha utilizzato nuovamente il debrillatore riuscendo così a stabilizzare le condizioni del giovane, poi portato d’urgenza all’ospedale dell’Angelo dove ora si trova ricoverato nel reparto di rianimazione, con una prognosi al momento riservata. I medici stanno, infatti, verificando tutta una serie di parametri clici per comprendere le origini del collasso cardiaco. Il lieto fine di questa vicenda è stato assicurato dalla presenza nella palestra di un defibrillatore, presidio salva-vita fondamentale per intervenire in questi casi, tutt’altro che rari. La vicenda conferma l’utilità dei defibrillatori (tecnicamente conosciuti come Dae) in luoghi pubblici o ovviamente nelle palestre, siano esse pubbliche o spazi privati dedicati allo sport.
Il caso di Marco Giordano, l’allenatore di 32 anni morto a febbraio mentre stava giocando con la sua squadra una partita di calcio a 5 sul campo della palestra Luzzatti-Gramsci, alla Gazzera, è un monito per tutti: ovunque si fa sport e si praticano attività, il defibrillatore è essenziale. (m.ch.)
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