Giovane escursionista si sente male, soccorsa sul Sorapiss

La ragazza, una venticinquenne di Marcon, è stata ricoverata all'ospedale di Pieve di Cadore
DE POLO - DINO TOMMASELLA - PORTOGRUARO - ARRIVO E PARTENZA DELL'ELICOTTERO E VEDUTE DELLA SUPERFICE DI ATTERRAGGIO
DE POLO - DINO TOMMASELLA - PORTOGRUARO - ARRIVO E PARTENZA DELL'ELICOTTERO E VEDUTE DELLA SUPERFICE DI ATTERRAGGIO

MARCON. Giornata di grande lavoro per il soccorso alpino nella giornata di giovedì. L'elicottero del Suem di Pieve di Cadore è volato al Rifugio Vandelli, nel Gruppo del Sorapiss a Cortina d'Ampezzo, per una giovane escursionista che aveva accusato dolori addominali. La ragazza, V.Q., 25 anni, di Marcon, è stata quindi condotta all'ospedale di Pieve di Cadore per gli accertamenti del caso.

Attorno alle 12.30 il Soccorso alpino della Val Pettorina era intervenuto col quad sul sentiero numero 689 della Val Franzedas, sopra Malga Ciapela, comune di Rocca Pietore, per un'escursionista che aveva riportato un trauma alla caviglia. C.V., 34 anni, di Falcade (Belluno), è poi stata recuperata dall'elicottero del Suem di Pieve di Cadore con un verricello di 10 metri per essere trasportata all'ospedale di Agordo.

Verso le 13.30, il Soccorso alpino di Livinallongo è stato allertato dal 118 per un malore sul sentiero numero 601 che porta al Rifugio Sass Becè. Un medico quarantenne, che lo stava percorrendo assieme alla moglie, si era sentito poco bene e aveva infatti chiamato per poter essere accompagnato verso il Passo Pordoi, dove era stata avvisata anche l'ambulanza della Croce Bianca. Quando la squadra lo ha raggiunto però, la situazione è apparsa subito più grave, l'uomo ha perso conoscenza e i soccorritori hanno subito iniziato a praticare le manovre di rianimazione, aiutati anche da una dottoressa che si trovava per caso sul posto, fino all'arrivo del personale medico dell'equipaggio dell'eliambulanza dell'Aiut Alpin Dolomites di Bolzano, che è subentrato con le urgenti cure del caso. L'uomo è quindi stato imbarcato e portato all'ospedale di Bolzano.

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia