Giostraio condannato a sette anni di carcere
MESTRE. Gianni Moretti della nota e temuta famiglia di giostrai imputato per il tentato omicidio del fratello della compagna, sottrazione di minori alla stessa e possesso illegale di armi, è stato condannato ieri, in primo grado, a 7 anni di reclusione. Nell’aula bunker del tribunale di Mestre, dopo tre ore di camera di consiglio, il presidente della corte Sara Natto, affiancata dai due giudici a latere Rocco Valeggia ed Enrico Ciampaglia, ha letto la sentenza, riservandosi di depositare le motivazioni entro novanta giorni. La corte ha deciso di derubricare il reato più grave di tentato omicidio a lesioni personali gravi, e ha respinto la richiesta del pubblico ministero Stefano Ancilotto - l’accusa aveva chiesto una condanna a 14 anni - per l’applicazione immediata della misura cautelare in carcere per il pericolo di fuga. In attesa della causa civile per il risarcimento, i giudici hanno anche deciso una provvisionale di 28 mila euro: 20 per il cognato Naichen Dalla Santa Casa, 5 per Jenny, l’ex compagna di Moretti e sorella di Naichen, e 3 per Wanda, la madre dei due fratelli. La parte civile era rappresentata dall’avvocato Maria Rosa Cozza. Soddisfatto della sentenza il pm Ancillotto mentre moderatamente soddisfatto si dice l’avvocato difensore di Moretti, Riccardo Benvegnù, che tuttavia ha già annunciato l’intenzione di presentare ricorso. Gianni Moretti, 33 anni, oggi, con alle spalle condanne per rapina, vive in regime di sorveglianza speciale a Prato con la nuova compagna, ha ascoltato l’arringa difensiva del suo legale, ma si è allontanato subito dopo con uno dei fratelli, presente in aula, e non c’era al momento della lettura della sentenza. Il ferimento del cognato risale al 2001, a Borbiago, dove la famiglia in quel momento viveva. Naichen intervenne nella roulotte in cui vivevano la sorella e il cognato per interrompere una lite nata dopo che la ragazza aveva detto no alla richiesta del compagno di andare a fare un sopralluogo in una banca per una rapina. Di fronte al rifiuto, Moretti avrebbe cominciato a picchiare la ragazza e da ultimo, dopo il suo intervento, avrebbe sparato all’addome al fratello di lei. Benvegnù, nel corso dell’arringa difensiva, ha cercato di smontare la ricostruzione dell’accusa, sostenendo che i due fratelli si erano messi d’accordo per fornire una versione concordata della vicenda, così da incastrare Moretti, che Jenny riteneva responsabile dell’incendio a una delle giostre della famiglia, al quartiere Forcellini di Padova, nel 2008, nel quale persero la vita i fidanzatini Joy Torrinunti e Giada Della Santa Casa. Moretti è indagato anche per quell’episodio, anche se il ruolo sta per essere archiviata.
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