Giornata della Memoria: «Va ricordata la lezione non basta commemorare la Shoah»
Il presidente della comunità ebraica veneziana attacca i rigurgiti antisemiti, durante la cerimonia ufficiale per la Giornata della Memoria, al teatro La Fenice
«Posare pietre d’inciampo e commemorare la Shoah è tempo sprecato, se non si ricorda la lezione». Il presidente della comunità ebraica veneziana, Dario Calimani, va dritto al punto e attacca i rigurgiti antisemiti, durante la cerimonia ufficiale per la Giornata della Memoria, al teatro La Fenice.
«La storia non insegna perché non siamo disposti ad apprendere» prosegue, snocciolando una serie di date che hanno fatto la storia, sanguinosa, degli ebrei. Si parte nel massacro di Granata del 1066 per arrivare al 7 ottobre 2023, giorno in cui è scoppiata la guerra in Palestina.
«Ogni morto civile è una tragedia, ogni bambino ucciso è una tragedia, ogni innocente che soccombe è una tragedia: non è questione di numeri o della parte in cui stai, è questione di umanità» commenta, ribadendo che, però, non va fatto «un pastone indiscriminato della storia, ogni massacro non è la Shoah».
E questa, non ha dubbi, «non è servita a nulla, non abbiamo nemmeno la consolazione di essere stati monito per il presente». «Con me Venezia resterà una città libera, aperta al dialogo» così il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, si rivolge a Calimani, assicurandogli vicinanza, libertà.
«Penso alle scritte ingiuriose sui muri, alle macchie di vernice sulla porta, ai rigurgiti di antisemitismo. Non sentitevi soli, siamo la stessa comunità» ribadisce, commosso.
Un discorso breve, denso di riferimenti cristiani, dal Papa alla Genesi, perché, spiega, «come sindaco, come cristiano e come uomo, mi interrogo spesso affinché ci sia prima di tutto il rispetto, ciascuno dovrebbe essere in primis custode dell’altro, come spiega la Genesi» conclude.
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