Giornata della Memoria, le tappe da ricordare
«Chi sono gli ebrei? Cosa sono gli ebrei? Un popolo, una religione, una nazione, una razza, una etnia?». Le domande sono poste dal professor Amos Luzzatto, ex presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. I quesiti restano sul tappeto. A questi se ne aggiunge un altro non meno impegnativo: «Cos’hanno significato i cambiamenti epocali per un’identità ebraica?».
La risposta è affidata al professor Massimo Giuliani dell’Università di Trento: «Il privilegiare la dimensione del dialogo e dell’apertura, come è sempre stato nella cultura ebraica dall’epoca talmudica».
Si avvicina il Giorno della Memoria 2015 - 27 gennaio, ricorrenza di etica universale e di numerose iniziative. Tra gli appuntamenti, due mostre a Venezia, entrambe a ingresso gratuito. La prima al Museo ebraico di Cannaregio, è “Sinagoga di Zagabria 1867 - 1942 - 2015” per ricordare la tragedia degli 11 mila ebrei di Zagabria. Dai lager tornarono in città poco più di 50 persone. La mostra è stata curata da Ziva Kraus, l’allestimento realizzato da Mario Beusan e Francesco Trevisan Gheller. Completeranno la visita dei film documentari dedicati alla storia e al destino della sinagoga. Si visita fino al 3 marzo con orario 10-17.30 (chiusura anticipata il venerdì, sabato chiuso; 041.715359). La seconda nell’isola di San Servolo intitolata “Ottobre 1944. La deportazione degli ebrei dagli ospedali psichiatrici veneziani. Testimonianze dall’archivio di San Servolo a 70 anni dall’evento”. Il 7 ottobre 1944 sei ebrei furono strappati dall’isola, allora ospedale psichiatrico, e rinchiusi nella camera di custodia dell’Ospedale civile in attesa di essere deportati nei lager nazisti assieme agli altri malati. Curata da Irsesc, San Servolo Servizi, Mibact e Soprintendenza Archivistica per il Veneto proseguirà fino a sabato 31 gennaio, orario 9-18.
A Treviso, oggi giovedì 22 gennaio alle 18.30, in piazza Sant’Andrea 5, l’artista Tobia Ravà tiene la conferenza “La ghematria. Elementi di calcolo trascendentale” che verte sul valore numerico delle parole. Un momento per non dimenticare che la cultura travalica ogni religione e confine. Sabato 24 gennaio all’Oratorio San Tommaso di Ponte di Piave alle 21 “La notte” lettura teatrale in parole e musica tratta da uno dei più bei testi sulla Shoah, ossia il libro di Elie Wiesel. Legge Gianni Betto con le musiche di Paolo Perin. Domenica 25 gennaio al teatro Eden di Treviso, è in programma lo spettacolo “La speranza oltre l’orrore”. Si esibiscono I Crodaioli di Bepi De Marzi, il Coro Ebraico Col Hakolot di Milano e il quartetto d’archi “Città di Treviso”. Lo spettacolo inizia alle 16.30, il ricavato sarà devoluto all’Advar per l’ampliamento della “Casa dei Gelsi”. A Vittorio Veneto domenica 25 gennaio all’Istituto dei Padri Missionari della Consolata alle 15, è in programma l’inaugurazione della mostra “Action T 4” sullo sterminio programmato di 300 mila bambini e adulti, avviato da Hitler nel 1939. La mostra rimarrà aperta il sabato e la domenica fino all’8 febbraio (345.7391160). Domenica 25 gennaio alle 17.30 al Patronato Costantini di Vittorio Veneto, Letture e regia a cura del Teatro Menomale di Fregona, canti eseguiti dal Coro Code di Bosco di Orsago.
A Padova oggi giovedì 22 gennaio alle 18, alle Scuderie di Palazzo Moroni, sarà inaugurata la mostra fotografica “Il tempo è memoria. La memoria è nel tempo” con scatti di Gianluca Saggin e proiettato il video “Otto Weidt - Uno tra i giusti” prodotto dall’Agenzia per la Vita Indipendente Onlus e dalla Fondazione Roma Solidale. A San Martino di Lupari, lunedì 26, alle 20,45, nel Centro Polivalente, l’associazione culturale Cartavetrata presenterà l’ultimo studio del dottor Paolo Tapini dell’Università di Verona “Un nascondiglio per sopravvivere: infanzia salvata”. Il lavoro affronta con testimonianze dirette dei protagonisti le vicende dei bambini ebrei nascosti in Italia per fuggire alle persecuzioni nazifasciste 1943-45. A 70 anni dall’apertura dei cancelli del campo di concentramento di Auschwitz e dalla rivelazione al mondo dell’orrore del genocidio nazista, un compito per ogni uomo e donna: non dimenticare mai.
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