Giornata del Fai con polemica A centinaia fuori dalle Penitenti
Porte chiuse per visitare il Complesso del Pio Loco delle Penitenti a Cannaregio e iscrizione obbligatoria al Fai per entrare a Palazzo Labia, sede della Rai e, in teoria, bene culturale pubblico. Grande delusione ieri mattina per tutti quei cittadini che si sono alzati all’alba per non saltare l’appuntamento con le Giornate del Fai, in programma il 22 e il 23 in alcuni luoghi esclusivi della città, spiegati al Complesso delle Penitenti dagli studenti del liceo Guggenheim e Marco Polo.
Ieri mattina si sono creati momenti di tensione quando chi si è recato al Complesso delle Penitenti si è trovato chiusa la porta in faccia con un foglio appeso al portone e la scritta a penna. «Per cause non dovute alla nostra volontà la visita è annullata. Ci scusiamo con il pubblico», firmato «la delegazione Fai». Infuriati i cittadini - centinaia di persone nell’arco della giornata - che hanno aspettato per capire che cosa stava succedendo, ma non sono state date risposte esaurienti. Alle 9.15 un bel gruppo di gente proveniente anche dalle province limitrofe ha dovuto così fare dietro front e ripiegare su Palazzo Labia, ma anche qui le cose non sono andate per il verso giusto in quanto l’organizzazione aveva previsto l’iscrizione obbligatoria al Fai per un costo di 39 euro, più un’offerta libera di 3 euro.
Secca la risposta della presidente regionale Maria Camilla Bianchini: «Per quanto riguarda le Penitenti non dipende da noi che abbiamo seguito tutte le prassi previste. Insula ci ha fatto sapere all’ultimo che per un problema tecnico non poteva garantire l’ingresso e abbiamo messo l’avviso. Per il palazzo a pagamento rientra nella nostra organizzazione. In ogni città, come omaggio ai nostri fondatori, scegliamo un luogo dedicato a chi è socio Fai o a chi si vuole iscrivere per un anno». Molte persone si sono lamentate dell’elevato costo e se ne sono andate. «Purtroppo ci dispiace molto», ha fatto sapere Insula, «ma giovedì pomeriggio si è verificato un problema nel cantiere delle Penitenti e, per motivi di sicurezza, abbiamo dovuto comunicare venerdì mattina il disagio, scusandoci con tutto il Fai».
«Come cittadino sono profondamente indignato», ha detto il giornalista Maurizio Crovato, uno di quelli che si era appositamente alzato presto per gustarsi la struttura di Cannaregio, «non solo perché non è possibile che non abbiano saputo comunicare prima il disagio e lo abbiano fatto senza nemmeno appendere un foglio ufficiale che spiegava il motivo dell’improvvisa chiusura. Quello che mi sembra davvero vergognoso è la richiesta soldi per vedere Palazzo Labia che trovo inammissibile perché è un edificio che, se non fosse per norme relative alla sicurezza, dovrebbe essere a ingresso pubblico».
Vera Mantengoli
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