Giomo: «Peccato lasciare ora»
QUARTO D’ALTINO. «Adesso dobbiamo lavorare e rimboccarci le maniche per dare risposte a chi ci ha sostenuto». Raffaela Giomo, la candidata erede di Silvia Conte, elabora con lucidità i dati della sconfitta. «La premessa», ci tiene a sottolineare, «è che i nostri giovanissimi hanno ottenuto dei buoni risultati, penso a Laura Pirro, a Claudia Ronchin, a Matteo Golfetto, molti di loro sono nuove leve alla prima esperienza, adesso dobbiamo lavorare per far sì che le promesse vengano mantenute e da minoranze impegnarci per far crescere nuovi giovani che possano cambiare nuovamente le cose».
Poi entra nel merito della sconfitta: «La coalizione di destra ha vinto, non ci sono state spaccature tra le liste che gli anni scorsi avevano corso separate, i cittadini hanno votato le persone e forse meno i contenuti. Il simbolo della Lega ha rappresentato un grosso attrattivo e Claudio Grosso è riuscito a riunire tutti. L'interpretazione è sempre difficile da dare, ma c'è stata una scelta netta della cittadinanza, che vuole il centrodestra». Prosegue: «Mi auguro che non si torni indietro a cinque anni fa ma che ci sia la capacità di guardare avanti e di fare scelte lungimiranti. La democrazia è questa, i voti ci sono e il centrodestra adesso deve dimostrare di dare contenuto e sostanza ai numeri. Il lavoro di squadra non è mai facile, mi auguro che trovino condivisione nelle scelte». Aggiunge: «Da Grosso mi aspetto che non sia una marionetta in mano ai partiti e non butti via le cose buone che sono state fatte, specialmente sul metodo da noi usato, che metteva sempre davanti la trasparenza. Noi faremo tutto il possibile per incidere».
Ieri pomeriggio il cambio della guardia in sala Piaser, il sindaco uscente Silvia Conte ha consegnato al nuovo sindaco il libro sulla Resistenza, la Costituzione, la fascia tricolore e anche il bilancio di fine mandato. «Avevo stabilito che questo (ieri, ndr) sarebbe stato l’ultimo giorno da sindaco e che mi sarei congedata comunque, anche se avessimo vinto. Dispiace che il riconoscimento e il calore che ho sentito in questi ultimi giorni di saluti, non si sia trasformato nelle urne in una conferma del progetto avviato. Faccio a Claudio Grosso, a cui i cittadini hanno voluto dare fiducia, il mio augurio di buon lavoro». (m.a.)
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