Ginocchio rotto a scuola fa causa al Ministero per avere il risarcimento
venezia. Si era rotto il ginocchio a scuola durante un corso di arti marziali ma a distanza di anni, e dopo una sentenza già esecutiva dallo scorso febbraio che ha disposto un rimborso di 15 mila euro, il risarcimento deve ancora arrivare. Ed è per questo che nei confronti del ministero dell’Istruzione nei prossimi giorni ci sarà un’azione esecutiva per ottenere i soldi dovuti. Lo annuncia lo Studio3A, società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni. I fatti risalgono al 2008 all’interno del liceo artistico “Marco Polo”. Lo studente, all’epoca 19enne, aveva aderito, tra le attività “aggiuntive” promosse dalla scuola, a un corso di fitness. Il giorno dell’ultima lezione, tuttavia, il cambio di programma con la decisione di frequentare la lezione di difesa personale e arti marziali, organizzata dallo stesso istituto in palestra. Ed è qui che avviene l’incidente. Lo studente viene coinvolto in una figura dimostrativa dall’istruttore ma poi cade malamente e si rompe il legamento crociato anteriore. Ne segue un intervento chirurgico e un periodo di riabilitazione e otto punti di invalidità.
Grazie all’assicurazione antinfortunio della scuola, il ragazzo riceve 5 mila euro di risarcimento. La famiglia, tuttavia, decide di ricorrere in Tribunale nei confronti del Miur, del maestro di arti marziali e delle compagnie di assicurazione del Ministero. Il giudice di primo grado riconosce la responsabilità in campo al Ministero, qualificando il corso di difesa personale come «attività pericolosa»: la condanna è di un risarcimento a 15 mila euro (poi confermati dalla stessa corte d’Appello). Il Ministero è stato condannato anche alla rifusione delle spese di lite del doppio grado di giudizio (4.835 euro per il primo e in 3.777 per il secondo) e di quelle per la consulenza medico legale. La sentenza è diventata esecutiva dal primo febbraio 2019 ma da quel momento ancora nessun risarcimento secondo gli avvocati dell’ex studente. Per questo, a breve sarà dato il via a un’ulteriore azione legale per ottenere i soldi dovuti per come stabilito da due diverse sentenze. —
E.P.
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