Gino e Lorenzo sposi il 3 settembre
SPINEA. Gino e Lorenzo fra poco sposi. C’è la conferma ufficiale della data e dell’ora per le prime nozze gay a Spinea e nel Veneziano, pronte a diventare una festa per tutta la città. Sabato 3 settembre, alle 11.30, Gino Tagliapietra e Lorenzo Bagato arriveranno in municipio su una carrozza “Landau” trainata da due cavalli bianchi e lì ad attenderli ci sarà il celebrante civile, l’assessore Gianpier Chinellato. Invitate oltre cento persone, tra loro anche due cittadini illustri di Spinea come Federica Pellegrini e Aldo Tagliapietra delle Orme.
L’entusiasmo è alle stelle, soprattutto dopo l’ufficialità a lungo attesa. «Aspettavamo questo momento da 41 anni, vissuti felicemente ma senza diritti di coppia, pur avendo sempre pagato le tasse come le coppie etero», racconta Lorenzo, «soprattutto dopo che, alcuni anni fa, durante le primarie, Renzi aveva promesso che sarebbero arrivate le unioni civili. Abbiamo aspettato, scritto lettere e solleciti, ora finalmente abbiamo potuto fissare il giorno e stampare le partecipazioni».
Gino e Lorenzo coroneranno il sogno di una vita rispettivamente a 64 e 70 anni. Si erano conosciuti nel lontano 1975 e da allora non si sono mai lasciati, convivendo, pur senza alcuna tutela giuridica ma appoggiati dalle rispettive famiglie e con Stella, un bellissimo cane di razza dalmata.
«Vedevamo l’Europa andare avanti in questo senso», spiegano, «e noi invece dovevamo aspettare una legge e dopo la legge i decreti attuativi. Nei giorni scorsi abbiamo saputo che non si dovrà attendere ancora la burocrazia e non ci è parso vero di poter finalmente mandare in stampa gli inviti e confermare le bomboniere. Avevamo tutto pronto, anche i vestiti e il ristorante, il Castello di Stigliano a Santa Maria di Sala, che il gestore ci ha pazientemente riservato per quella data in attesa dell’ufficialità. Siamo felici e non vediamo l’ora».
Per la coppia di Spinea è soprattutto una questione di diritti: «In particolare per quanto riguarda le tutele giuridiche», aggiunge Lorenzo, «un anno fa, per esempio, sono stato male e potevo morire. Se avessi lasciato Gino da solo lui non avrebbe potuto godere, per esempio, della pensione di reversibilità, come tutte le coppie sposate. Non lo trovo giusto».
La data del 3 settembre circolava già da tempo, ma Gino e Lorenzo attendevano gli ultimi passi formali: «A Lugo, in provincia di Ravenna, è stato celebrato un matrimonio civile come il nostro, ma con la legge non ancora in vigore il sindaco ha rischiato l’annullamento. Diciamo che noi a Spinea siamo i primi a farlo con tutti i crismi della legalità». E sarà festa per tutti: «Abbiamo invitato anche Federica e Aldo, da cui aspettiamo risposta. Ci sarà anche il mercato e la fiera quel giorno, noi sfileremo in carrozza in via Roma e saremo elegantissimi. È una festa per noi, le nostre famiglie e per i diritti di tutti».
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