«Gino Donè, eroe indiscutibile»

San Donà. Lo scultore Pecorelli difende l’opera: in futuro penso ad Ancillotto

«Gino Donè è stato eroe indiscusso della Resistenza italiana e della rivoluzione cubana. La mia scelta di celebrarlo artisticamente è scaturita da documentazione storica sulla sua figura e da profonda riflessione personale». Così il maestro Carlo Pecorelli ha risposto al profeta della estrema destra del Basso Piave, Ennio Mazzon. Pecorelli, a Jesolo, si sta dedicando alla realizzazione del busto figurativo dedicato all’eroe Gino Donè Paro, partigiano e rivoluzionari con Fidel Castro e Che Guevara, che sarà portato al museo della Rivoluzione di Tuxpan in Messico il 24 novembre 2016, ricorrenza del sessantesimo anniversario della partenza da quelle sponde del manipolo condotto da Fidel Castro che avrebbe fatto la storia di Cuba.

«Lo spessore della sua figura storica», dice Pecorelli, «che è motivo anche dell’opera, è dimostrato dalle testimonianze sulla “Missione Nelson” a cui partecipò, operando prima della Liberazione nell’area della laguna veneta ricevendo un encomio solenne dagli Alleati, e dai riscontri oggettivi, rilevati a Tuxpan dove ci sono le prove del suo imbarco con gli 82 rivoluzionari sullo yacht Granma e a Cuba dove le più alte cariche dello Stato hanno descritto attraverso prove indiscutibili il suo carattere eroico e pronto al sacrificio».

«Chiarito questo aspetto», aggiunge, «nulla toglie che possa celebrare altre figure storiche dalle quali mi sento molto attratto artisticamente. Penso a personaggi eroici, cari alla destra, come il conte aviatore Giovanni Ancillotto, per il coraggio dimostrato nei conflitti aerei della Grande Guerra tanto da essere celebrato dai versi del “Vittoriale” di Gabriele D'Annunzio. O a un eroe del coraggio nella fede, come monsignor Luigi Saretta, che per quasi mezzo secolo a cavallo fra due guerre mondiali contribuì in modo decisivo alla crescita civile, morale e religiosa di San Donà». (g.ca.)

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