Ghetto sotto scorta, controlli a tappeto

È un obiettivo sensibile, dopo l’attentato di Bruxelles mobilitate le forze dell’ordine. Aumentata la vigilanza anche all’aeroporto Marco Polo
Di Carlo Mion

Allarme antisemitismo anche a Venezia. Da ieri, come disposto dal ministero dell’Interno sono aumentate le misure di sicurezza su Ghetto e altri obiettivi riconducibili al mondo ebraico e a Israele. Questo dopo la strage, sabato pomeriggio, al museo ebraico di Bruxelles. Da ieri mattina, oltre alla sorveglianza fissa in Ghetto è stata aumentata quella mobile non solo nel campo, ma anche davanti ai vari obiettivi sensibili già censiti dal Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica.

Il Ghetto con il suo museo, le cinque sinagoghe e i vari ristoranti rappresenta un obiettivo molto sensibile da anni. Tanto da spingere la Prefettura, una decennio fa, a garantire una vigilanza fissa affidata alla Guardia di Finanza. Anche perché spesso nel campo venivano commessi atti vandalici ad iniziare da scritte antisemite e inneggianti ai campi di sterminio. Ma in città ci sono anche diversi altri obiettivi sensibili riconducibili a Israele o a ebrei americani. Alcuni anni fa, scritte minatorie e antisemite, vennero fatte al padiglione di Israele alla Biennale d’Arte.

Difficile anche per i nostri servizi capire chi sia l’ideatore della strage di Bruxelles, e quindi un possibile mandante di un attentato nel nostro Paese. Anche perché ci sono sempre più forme di antisemitismo in Europa. Antisemitismo che proviene dal mondo del terrorismo di ispirazione jihadista ma anche di estrema destra.

Anche nel nostro paese sono presenti entrambi i fenomeni. Proprio la Digos veneziana, che si occupa di antiterrorismo in tutto il Veneto, ha notizia di stranieri di fede musulmana, che recentemente sono andati in Siria a combattere contro il regime di Damasco. Alcuni sarebbero, recentemente, rientrati in Italia.

Sul fronte estrema destra l’antisemitismo è sempre latente anche nella nostra città. O meglio in qualcuno che sceglie Venezia quale luogo di manifestazioni, per ribadire la propria cultura negazionista. Manifestazioni che alimentano anche da noi il clima antisemita che si respira in Europa. Misure di sicurezza aumentate anche all’aeroporto Marco Polo. Qui, tre volte la settimana, parte un volo che collega Venezia a Israele. Un volo, comunque, da sempre considerato ad alto rischio e quindi blindato dalla polizia.

Questa nuove richiesta di aumento di sorveglianza crea ulteriori difficoltà alle forze dell’ordine della nostra provincia, in questi giorni impegnate anche nel garantire la sorveglianza ai seggi e con la carenza di uomini e mezzi oramai cronica.

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