Gestione dei rifiuti da cambiare tagli in bolletta anche del 30%

Nuova politica di gestione dei rifiuti per garantire qualità ed efficienza salvaguardando le tasche dei cittadini. I costi si possono abbattere anche fino al 30 per cento. È la conclusione di un...

Nuova politica di gestione dei rifiuti per garantire qualità ed efficienza salvaguardando le tasche dei cittadini. I costi si possono abbattere anche fino al 30 per cento.

È la conclusione di un incontro importante sul tema rifiuti organizzato in città e molto discusso. L’associazione "ViviAmo" ha organizzato la serata al centro culturale, cui sono state invitate le rappresentanze di tutte le forze politiche, sia locali che extra comunali, e la cittadinanza per discutere e cercare di dare delle risposte alle molte domande sulla Tari (la tassa sui rifiuti) e dei servizi che di contro vengono erogati. La partecipazione dei cittadini ha dimostrato l'interesse per questo argomento.

I relatori della serata, il professo Jacopo Berecelli, associato di diritto amministrativo all' università di Verona, e il dottor Massimiliano Trovato dell’Istituto “Bruno Leoni”, hanno esposto rispettivamente in merito alla normativa vigente e ai benefici del mercato nella determinazione dei costi. Il moderatore della serata, Michele Moretto, vice presidente dell’associazione, ha curato la presentazione con esempi pratici, ma soprattutto reali nei costi, di stesse tipologie di servizio svolti in diverse cittadine del Veneto confrontando gli affidamenti con gara, decisamente più economici, con gli affidamenti, monopolio, “in house” molto più onerosi.

«Di fatto si è potuto costatare», spiega Moretto, «che un' abitazione di 120 mq con tre residenti a Monselice (Pd) ha una tariffa di 146,08 euro e a San Donà la stessa abitazione con medesimo numero di abitanti ha una tariffa di 229,34 euro. A Castelfranco Veneto (Tv), dove viene applicata la tariffa puntuale che prevede solo 4 svuotamenti/anno del secco, il costo per una analoga abitazione è pari a 249,03 euro. Nel primo caso il servizio è stato affidato con gara ad evidenza pubblica mentre negli altri 2 casi l’affidamento è stato fatto direttamente con il sistema dell’”in house” (monopolio)". Tutti i dati/atti utilizzati nella serata sono reperibili nel sito www.associazioneviviamo.org «Stupisce il fatto che per i cittadini sandonatesi», aggiunge, «i costi sono cosi elevati mentre il gestore del servizio risulta essere in attivo tanto da permettere al Comune di Venezia di beneficiare, per la quota di competenza, della ripartizione degli utili pari a 5.055.000 euro a fronte dei 452,66 spettanti a San Donà. Sembra cosi che i cittadini di San Donà di Piave contribuiscano al bilancio del comune di Venezia». (g.ca)

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