Genitori obbligati a prendere i figli. «Circolare assurda»
MESTRE. Genitori furibondi, ieri, ai cancelli della scuola media Di Vittorio, il cui dirigente, Paolo Andrea Buzzelli, ha emanato nei giorni scorsi una circolare con cui revocava le uscite in autonomia degli alunni dall’istituto al termine delle lezioni.
L’argomento è tra i più scottanti nell’ambito del mondo scolastico, da quando la Cassazione ha condannato una scuola a pagare parte dei danni morali per un incidente di 14 anni fa, a causa del quale era morto un ragazzino di 11 anni, in attesa dell’autobus, alla fine delle lezioni.
I genitori da ieri sono obbligati ad andare a prendere i propri figli direttamente in classe, con possibilità di delegare al massimo quattro persone. «Sarò costretta a chiedere permessi al lavoro per tutto l’anno», sbotta una mamma. «Mi limiterò ad andare a prendere mia figlia in classe, esibendo la mia carta d’identità, ma poi mi precipiterò al lavoro. Lei, come sempre, tornerà a casa autonomamente e rimarrà sola tutto il pomeriggio. È una situazione surreale».
Genitori, nonni, baby sitter dei figli più piccoli, fratelli maggiori: tutti concordi nell’affermare l’assurdità del provvedimento. «Io ho due figlie iscritte in scuole diverse, quindi per me è materialmente impossibile andare a prendere entrambe: non possiedo il dono dell’ubiquità», commenta ironica un’altra mamma. In pochi, a sostenere la decisione del preside: «Io non lavoro e da sempre accompagno e vengo a prendere mio figlio a scuola, perché penso che sia ancora troppo giovane e immaturo per essere lasciato da solo. Certo, mi rendo conto che questo provvedimento possa rappresentare un disagio per tanti genitori, ma io di base sono d’accordo».
Un problema che sarà accentuato ulteriormente nei prossimi giorni: «Venerdì prossimo ci sarà uno sciopero e i ragazzi usciranno alle 11», ci spiega un papà. «Probabilmente sarò costretto a non mandare mio figlio a scuola, perché a quell’ora io e mia moglie lavoriamo». Intanto, i genitori si sono suddivisi in gruppi di cinque, per alternarsi nell’andare a ritirare a scuola i figli: «Ci è sembrata la soluzione più sensata, ma attendiamo fiduciosi che il Ministero dell’Istruzione faccia un dietrofront, perché questa situazione è assolutamente incontrollabile».
Il provvedimento è stato accolto con disappunto dagli stessi studenti: «Torno a casa da scuola, da solo, fin dalla quinta elementare. Mi sembra assurdo che, ora che ho tredici anni, i miei genitori siano costretti a prendere dei permessi al lavoro, alternativamente, per venirmi a prendere. Soprattutto considerando il fatto che sono abituato a uscire il pomeriggio con i miei amici e non certo accompagnato da mamma e papà».
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