Generazione 90 alla giunta «Fermate i cambi d’uso»

Presentata una modifica al Piano degli Interventi per difendere la residenzialità Tra i 50 firmatari della proposta ci sono Ottavia Piccolo e Andrea Molesini
Di Alberto Vitucci
Interpress/Mazzega Venezia, 10.09.2016.-MANIFESTAZIONE "OCIO AE GAMBE CHE GO EL CAREO", ORGANIZZATA DAI RAGAZZI DEL GRUPPO GENERAZIONE '90.
Interpress/Mazzega Venezia, 10.09.2016.-MANIFESTAZIONE "OCIO AE GAMBE CHE GO EL CAREO", ORGANIZZATA DAI RAGAZZI DEL GRUPPO GENERAZIONE '90.

«Stop ai cambi d’uso automatici. E un limite alla destinazione d’uso ricettiva dei fabbricati con gli appartamenti trasformati in alberghi e affittanze turistiche». La loro manifestazione con i carrelli della spesa, per denunciare l’impossibilità di vivere “normalmente” a Venezia, aveva fatto qualche mese fa il giro del mondo. Adesso i giovani di Generazione 90, associazione nata «a tutela della città storica e dei suoi abitanti», alza il tiro.

Il presidente Marco Caberlotto ha depositato ieri all’Ufficio Protocollo del Comune una proposta indirizzata al sindaco Luigi Brugnaro e all’assessore all’Urbanistica Massimiliano De Martin. «Un progetto per modificare il nuovo Piano degli Interventi», spiega, «proprio come era stato richiesto ai cittadini dall’amministrazione comunale». Proposta co-firmata da Giuliana Domestici e sottoscritta anche da una cinquantina di personalità cittadine. Tra le firme Ottavia Piccolo, Piefrancesco Ghetti, Giorgio Isotti, Marina Rodinò, Gianni de Luigi, Tommaso Cacciari, Andrea Molesini, Maria Rosa Vittadini, Alberto Toso Fei, Edoardo Salzano. La proposta richiama i principi del Pat, il Piano di assetto del territorio e la Variante al Piano regolatore della Città antica.

«La destinazione d’uso è oggi collegata alla classificazione tipologica degli stessi», scrive Caberlotto nel documento depositato ieri, «in modo che per ogni tipologìa è prevista una serie di destinazioni d’uso. Oggi il cambio di destinazione è consentito se questa è compatibile, senza alcuna ulteriore valutazione dell’amministrazione. Un meccanismo che secondo i proponenti «ha consentito un poco efficace controllo sulle domande di cambiamento da residenziale a ricettiva, con il conseguente proliferare di strutture alberghiere e l’impoverimento del tessuto residenziale del centro storico».

Dunque, la richiesta è quella che ogni situazione sia esaminata in modo «specifico e trasparente», senza automatismi. Che hanno prodotto negli anni trasformazioni selvagge, partendo dalla semplice domanda di realizzare un servizio igienico nell’appartamento. Così come nel campo del commercio le licenze non vengono più rilasciate, ma è sufficiente presentare una dichiarazione di un professionista per aprire dove si vuole e quando si vuole un Pubblico esercizio. Adesso la proposta di modifica. «Ci aspettiamo che venga presa in considerazione e discussa», dice Caberlotto. Che annuncia per i prossimi giorni una nuova mobilitazione della sua associazione sul tema della residenzialità e della difesa dal turismo «mordi e fuggi». La prima manifestazione con i carrelli della spesa aveva avuto l’appoggio delle altre associazioni cittadine.

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