Gazebo in legno e tessuto ombrelloni in riva Il nuovo stabilimento nell’oasi degli Alberoni

Il progetto di Acquarius sarà realizzato nell’ex Colonia Marina di Padova e sarà a impatto zero. L’inaugurazione prevista entro la fine di giugno 

La scommessa

L’ex Colonia Marina di Padova agli Alberoni si riconverte in un nuovo stabilimento balneare pronto all’inaugurazione entro la seconda metà di giugno. Emergenza Covid permettendo. Niente a che vedere con le tradizionali capanne lidensi, però. Al loro posto, dieci coppie di gazebo non impattanti e nel rispetto della ricchezza naturale dell’oasi degli Alberoni.

Il progetto è di Acquarius, società gestita da Andrea Chinellato, e occuperà lo spazio di concessione “spiaggia n.38”, abbandonata da anni e ormai nel degrado. Due le fasce d’intervento. La prima, a ridosso del bagnasciuga, prevede l’installazione di due file di 20 ombrelloni ciascuna. La seconda è quella relativa alla zona chiosco, servizi e gazebo.

Si trova all’altezza dei Bagni Alberoni e sarà collegata al mare da un sentiero. Lungo questa direttrice, 4 coppie di gazebo. Si tratta di elementi in legno e tessuto, su una pedana appoggiata alla sabbia. La disposizione permetterà di mantenere libere le visuali delle dune. Un precedente progetto, più impattante, aveva ricevuto il semaforo rosso da Soprintendenza e Provveditorato a inizio 2019. E proprio seguendo le indicazioni ricevute dai due enti, è stato ripensato (e poi approvato dallastessa Soprintendenza) il nuovo progetto.

Che ora, spiega Chinellato, funzionerà con le prenotazioni online e con un occhio di riguardo per i clienti stanziali: «I manufatti sono già preparati, aspettiamo l’ok definitivo e puntiamo ad aprire il tutto entro la seconda metà di giugno». Come per gli altri stabilimenti del Lido, pende l’incognita dell’emergenza sanitaria e delle nuove modalità d’accesso alla spiaggia. Anche per Acquariius, agli Alberoni, è già stata predisposta una procedura anti Covid che prevede ingressi e uscite separate, termoscanner per chi arriva e sanificazioni giornaliere degli ambienti. E poi mascherina obbligatoria fino all’arrivo nel gazebo.

Nella fascia con gli ombrelloni lungo il bagnasciuga, sarà possibile anche stendersi con l’asciugamano a patto sempre la distanza minima tra nuclei familiari di minimo 2 metri. Infine, sanificazione ogni due ore per bagni e docce. —

eugenio pendolini

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia