Gatti picchiati e torturati, è allarme a Caorle

Presi di mira già tre volte gli stessi due mici, salvati dal veterinario. I proprietari: «Chiunque sia stato, lo troveremo»

CAORLE. Ottava Presa si interroga da tempo su chi sia il responsabile di botte e atti di crudeltà su due inermi gattini, presi di mira da uno sconosciuto. I proprietari dei felini stanno organizzandosi per sporgere denuncia contro ignoti.

Due sono le ipotesi. Una possibile ritorsione, per motivi che ancora sfuggono; oppure, e sarebbe ancora più inquietante, la presenza di un soggetto che si sposta di paese in paese nel Veneto orientale per il piacere di infliggere, con cattiveria gratuita, ferite agli animali.

L’Aeop, l’Associazione europea operatori di polizia costituitasi solo alla fine dell’estate nel Portogruarese e nel vicino Friuli occidentale, un mese fa aveva denunciato almeno dieci casi di maltrattamenti di cani. Quanto accade ai gatti di Ottava Presa va però decisamente oltre. I due gatti presi di mira dallo sconosciuto hanno subìto torture e botte per tre volte.

I due proprietari si sono rivolti al veterinario. Giovedì si è sfiorato il dramma. Uno dei felini presi a calci e pugni aveva rimediato talmente tante ferite che stava per morire. A salvarlo sono stati la prontezza del suo padrone e la professionalità del veterinario, che è riuscito a strapparlo alla morte somministrandogli le dosi giuste di farmaci.

«È una situazione che si sta trascinando da tempo», evidenzia uno dei padroni dei due gatti persi di mira, «non capiamo il motivo di questo accanimento. Qui a Ottava Presa abbiamo perso la pazienza. Questo torturatore la deve smettere, pagherà le conseguenze dal punto di vista penale».

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