Gattina muore dal veterinario: «Dalle lesioni è stata picchiata»
L’animale è stato trovato in preda agli spasmi il giorno di Natale nella zona di viale Sanremo a Spinea. La proprietaria: «Chi ha visto qualcosa mi contatti»

Brutto Natale a Spinea per una amante degli animali, che ha visto la sua gatta portato con urgenza dal veterinario con tutta probabilità per dei calci presi sul muso dopo essere uscito dal cortile di casa. Ieri sera la gatta è morta.
La proprietaria oggi sporgerà denuncia contro ignori in attesa di verificare se ci siano dei testimoni che possano aver visto qualcosa.
Il ritrovamente
Vittima della situazione è Astra, una piccola gatta arancione di proprietà di Susanna che abita in viale Sanremo a Spinea. Il pomeriggio di Natale, poco dopo le 14. 30, la gatta è uscita dal suo appartamento per essere poi ritrovata poco dopo da un ragazzo abitante in zona che la conosceva all’altezza della pizzeria da asporto della via. La gatta era sdraiata a terra e in preda a violenti spasmi muscolari.
La gatta è stata immediatamente portata in clinica veterinaria, dove i medici hanno subito escluso sia la possibilità di un malore che di un investimento. Da successivi accertamenti è stata invece evidenziata una grossa ferita all’altezza dell’occhio che per i medici era purtroppo compatibile con un forte calcio sferrato all’animale.
L’appello
La gatta ha trascorso la giornata di ieri in clinica, ma in serata è morta. Susanna ha deciso di presentare una denuncia contro ignoti. «Purtroppo», racconta la donna, «il colpo in testa è stato molto forte. Abbiamo sperato fino all’ultimo che si potesse salvare ma non è stato così. Chiedo perciò a chiunque avesse visto qualcosa o a chi ha telecamere in zona di farmelo sapere. Non escludiamo ancora che sia stata investita da un mezzo più leggero di un auto perché credo ancora nella bontà della gente e che non sia stato un gesto volontario, ma qualunque cosa sia successa non si può lasciare un gatto agonizzante su un marciapiede scappando come un criminale perché comunque ci si mette dalla parte del torto. Se poi è stato un atto voluto, non capisco con quale coraggio si possa essere così meschini contro una creatura indifesa».
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia