«Gare trasporti, Comune inadempiente»

Il cinquestelle Scano contro l’amministrazione Brugnaro, multata di seimila euro: ora c’è un mese per rimediare
Di Mitia Chiarin
Interpress/M.Tagliapietra Venezia 16.07.2015.- Consiglio Comunale. Cà Farsetti. Davide Scano, Sara Visman, Elena La Rocca
Interpress/M.Tagliapietra Venezia 16.07.2015.- Consiglio Comunale. Cà Farsetti. Davide Scano, Sara Visman, Elena La Rocca

«Ci sono trenta mesi di ritardo per gare che gli uffici sapevano benissimo di dover fare. Perché il Comune di Venezia sapeva, quanto meno dal dicembre 2013, dell’obbligo di mettere a gara il 10 per cento dei servizi di trasporto pubblico che era conditio sine qua non per poter beneficiare della proroga degli affidamenti in essere fino al dicembre 2014, non certo fino ad oggi, e per poter affidare in house il servizio ad Avm, com’è appunto stato fatto. Un’inattività fortemente lesiva del mercato delle imprese e del lavoro». Il consigliere comunale cinque stelle Davide Scano ieri a Mestre ha presentato la sua interrogazione alla giunta Brugnaro sulla mancata messa in gara del 10 per cento dei servizi di trasporto pubblico automobilistico e lagunare che è stata sanzionata con una sentenza del 13 giugno anche dal Consiglio di Stato.

I giudici hanno valutato il ricorso presentato da una società privata e hanno dichiarato «illegittimo il silenzio» dell’ente di governo del Tpl del bacino territoriale ottimale ed omogeneo di Venezia e del Comune di Venezia. Ora entro 30 giorni, quindi, i due enti devono esprimersi sulle istanze della società ricorrente, la NGI (Navigazione Generale Italiana) che svolge il servizio di collegamento marittimo con le isole Eolie e che aveva chiesto la procedura di gara per quel 10 per cento di servizi, in particolare la tratta Tronchetto-Lido e Lido-Pellestrina.

In pratica, dicono i giudici, ci si deve muovere in fretta per bandire quelle gare che hanno un valore di 7,1 milioni di euro per quasi 910 mila chilometri e 23.144 ore di moto. La sentenza nomina anche come commissario ad acta il prefetto di Venezia, «per il caso di persistente inottemperanza», si legge, e condanna Ente di governo e Comune di Venezia a rifondere alla società marittima le spese del doppio grado di giudizio, quantificate in seimila euro.

Una vicenda questa che va assolutamente chiarita, insiste ora il consigliere comunale di opposizione. «Chiedo di conoscere i motivi dell’ingiustificabile inerzia da parte degli uffici rispetto all’obbligo di legge di indire le procedure di evidenza pubblica per almeno il 10 per cento dei servizi complessivi oggetto dell’affidamento in house ad AVM che per tale motivo è da ritenersi invalido e quindi fonte di possibili ricorsi e censure dell’Antitrust».

Il gruppo Cinque stelle in Comune da mesi sta facendo le pulci alla gestione di Avm, con una raffica di interrogazioni. «Chiedo anche di sapere, dopo un anno di governo fucsia a Venezia, se per caso il sindaco Brugnaro, ex presidente di Confindustria, ha cambiato idea rispetto ai buoni propositi della campagna elettorale in fatto di tutela della concorrenza, trasparenza e pari opportunità tra imprese», continua Scano. Quei quasi 30 mesi di stallo sulle gare per il trasporto pubblico locale, denuncia il consigliere, hanno finito «con il favorire indebitamente, oltre alle società del Comune, un operatore economico privato con cui lo stesso sindaco è in conflitto di interesse», dichiara Scano, «visto che Alilaguna figura tra gli sponsor della Reyer». E precisa: la proroga degli affidamenti esistenti per le norme comunitarie era valida fino ad un massimo di due anni «ma solo in caso di interruzione di servizio o di pericolo imminente di interruzione. Appare evidente qui che il rischio dell’interruzione del servizio non è affatto dipeso da fattori esterni ma da una volontà politica». Il cinquestelle chiede all’amministrazione fi dire se prenderà provvedimenti per «il danno d’immagine», conseguente alla sentenza del Consiglio di Stato (evidente il riferimento al ruolo dei dirigenti del settore) e quali saranno le procedure per garantire la massima pubblicizzazione dei bandi.

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