Gare d’appalto truccate Condannato un 74enne

SPINEA. Stando alle accuse, avevano truccato una gara d'appalto della Biennale di Venezia senza che i responsabili dell'ente culturale lagunare sapessero. Insomma, sarebbero state le imprese a mettersi d'accordo in modo che fosse una soltanto ad avanzare l'offerta più conveniente e a vincere. E così era stato: il 13 maggio di quattro anni fa ad aggiudicarsi l'appalto per la fornitura di pareti attrezzate per la nuova biblioteca per un totale di 122 mila euro era stata la "Ambiente Ufficio spa" di Saonara di cui era rappresentante legale Mauro Longo, 60 anni di Vigonovo, e responsabile commerciale Giorgio Rossi (74 anni, di Spinea). Ieri, il giudice monocratico di Venezia Stefano Manduzio ha condannato Rossi a otto mesi di reclusione e 600 euro di multa (la pena è stata sospesa grazie alla condizionale). Oltre ai due, ieri nell'aula del Tribunale di Venezia dovevano rispondere di turbativa d'asta anche Aurelio Gabriele (59 anni, di Dolo), titolare della "Living srl" di Ballò, e Patrizia Gasparini (44 anni, di Brescia), titolare della "Wekendo srl" nella città lombarda. ma il magistrato veneziano ha assolto Longo, Gabriele e Gasparini.Stando alle accuse contestate dal pubblico ministero, Longo e Rossi avrebbero ideato e poi promosso l'accordo tra le quattro imprese (c'era anche la "Habitat Ufficio srl" di Renzo Colombini) per fare in modo che fosse la loro impresa a vincere la gara presso la Biennale. In particolare, un dipendente della "Ambiente Ufficio" avrebbe redatto la documentazione con le offerte anche delle altre imprese, facendo in modo che la percentuale in ribasso fosse meno conveniente per l'ente veneziano. Compiendo le indagini, gli inquirenti veneziani hanno scoperto un secondo appalto che sarebbe stato truccato, in questo caso quello della Provincia autonoma di Trento per gli uffici del Catasto di Rovereto: c'era da creare in una grande stanza 4 vani uffici con pareti divisorie. In questo caso, a vincere - stando al «cartello» delle imprese - doveva essere la «Habitat Ufficio» di Trento di Colombini, che si sarebbe messo d'accordo con Longo. (g.c.)
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