Garage San Marco per il Tar è possibile l’ampliamento

Annullato il parere negativo della Soprintendenza Si potrebbero raggiungere 1.250 posti auto, 500 in più
Di Roberta De Rossi

l giudici del Tribunale amministrativo regionale riaprono la porta al progetto di raddoppio del garage San Marco, annullando il parere negativo della soprintendenza di Venezia che sinora aveva bloccato l’intervento, ritenuto troppo a ridosso del complesso vincolato di Sant’Andrea, dov’è custodito anche un “cisternone” del 1884, con il vecchio locale macchine: cuore ingegneristico del primo, vero acquedotto della città che risale dalla seconda metà dell’Ottocento. Ma per i giudici amministrativi non basta.

La Soprintendenza aveva motivato il suo diniego, sottolineando nel suo provvedimento come «il progetto presenti evidenti criticità sia perché l’edificio proposto andrebbe ad occupare tutta l’area direttamente tutelata sia per l’eccessiva vicinanza alle strutture storiche del cisternone, interferendo con il bene vincolato a livello di fondazioni e rapporti architettonici». Gli architetti del ministero per i Beni culturali suggerivano, semmai, di mettere mano a un progetto meno invasivo del previsto raddoppio dell’autorimessa privata di piazzale Roma.

Un “no” che è stato impugnato dalla società che gestisce il Garage San Marco, attraverso il ricorso presentato dall’avvocato Alfredo Bianchini e che ora è stato in parte accolto dai giudici del Tar, che hanno annullato il diniego della Soprintendenza, dichiarandolo «illegittimo perché non sufficientemente motivato in ordine alle specifiche ragioni di pericolo che l’edificio a destinazione garage presenta rispetto alla cisterna oggetto di protezione: la semplice prossimità non comporta, infatti, necessariamente un pericolo per la cisterna», sottolineano i giudici amministrativi nella loro sentenza. Il Tar fa - in maniera dichiarata - proprie le conclusioni presentate nel settembre 2015 in soprintendenza dallo studio di ingegneria Milan, per conto del garage San Marco, nel quale «si esclude qualsiasi interferenza tra i manufatti», ricordando che il cisternone in questione è sotto terra.

La sentenza socchiude, così, nuovamente la porta al progetto di ampliamento del garage, che prevede un sostanziale raddoppio dell’area di parcheggio, raggiungendo i 1250 posti auto: 500 posti in più degli attuali. Non un via libera immediato, ma un rinvio a una nuova valutazione paesaggistica della soprintendenza, trattandosi di un’area vincolata. Si riapre così il dibattito su un intervento privato

«Ricordo che questa è un’area che è inserita nel Pat del Comune come area degradata», chiosa l’avvocato Bianchini, «e che inizialmente era stato opposto il vincolo anche della a torre piezometrica di Sant’Andrea, poi tolto perché giudicata pericolante e da abbattere».

«Noi siamo pronti a fare quest’investimento, che attendiamo da molti anni: si tratta sostanzialmente di un ripristino del numero dei posti auto che avevamo 20 anni fa», commenta Alessandro Turrini, amministratore della società, «che si sono andati riducendo con l’aumentare delle dimensioni di tutte le auto, sempre più voluminose. Noi crediamo di rispondere anche a un’esigenza della città: il progetto prevede una convenzione con la Cittadella della giustizia per un centinaio di posti auto a prezzi convenzionati e altrettanti per il Comune, con un piano già occupato da Veritas. Inoltre questa situazione di incertezza ha sinora bloccato anche l’intervento di ammodernamento dell’edificio principale, con l’impianto fotovoltaico». Vicenda non conclusa: la sentenza potrà essere impugnata al Consiglio di Stato dalla soprintendenza o dal Comune, il cui diniego di autorizzazione paesaggistica è stato ugualmente dichiarato nullo.

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