Gara d’appalto pilotata a Pescara oggi interrogati i veneziani
Potrà spiegare stamane al giudice veneziano Barbara Lancieri la sua versione dei fatti l’ex geometra del Magistrato alle acque di Venezia Giuseppe Biscontin, arrestato quattro giorni fa con l’accusa di concorso in turbativa d’asta per una gara d’appalto pilotato per lo scavo del Porto di Pescara. A condurre le indagini è la Procura della Repubblica de L’Aquila, ma all’ex dipendente pubblico ora in pensione, è stata notificata l’ordinanza di custodia cautelare nella sua casa di Murano, dove si trova ora agli arresti domiciliari, così i magistrati abruzzesi hanno delegato il giudice lagunare delle indagini preliminari a svolgere l’interrogatorio. Difeso dall’avvocato veneziano Giorgio Bortolotto, è probabile che Biscontin scelga di avvalersi della facoltà di non rispondere, che il codice penale concede a tutti gli indagati, per poi farsi sentire dai pubblici ministeri che conducono le indagini.
Sempre stamane il giudice Lancieri interrogherà gli altri due veneziani raggiunti da un provvedimento, in questo caso interdittivo. Si tratta degli imprenditori Francesco Gregolin di Cavallino e Luciano Boscolo Cucco di Chioggia, il primo titolare della «Gregolin Lavori Marittimi» e il secondo de «La Dragaggi srl». Il giudice de L’Aquila ha firmato un provvedimento nei loro confronti che vieta loro di dirigere di cui sono al vertice. Anche loro potrebbero scegliere di tacere, anche se la loro posizione è meno pesante di quella di Biscontin. Stando all’accusa, la gara d’appalto per il Porto di Pescara sarebbe stata pilotata in modo da far vincere la Gregolin, che a sua volta era anticipatamente d’accordo nel subappaltare il lavoro alla Dragaggi. Tutto questo grazia all’antica conoscenza tra i due imprenditori veneti e Biscontin, collaboratore tecnico del responsabile della procedura per l’appalto e dei regali a quest’ultimo (viaggio e albergo pagati a New York).
L’indagine a Pescara, nel frattempo prosegue. Ieri, i carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico hanno eseguito una serie di misure interdittive: ora sono 31 gli indagati, accusati a vario titolo di gestione non autorizzata e traffico illecito di rifiuti, falso in atto pubblico e in registri, frode processuale, frode nelle pubbliche forniture, truffa, corruzione e turbativa d'asta. Tra i provvedimenti la sospensione dall'esercizio deipubblici uffici per un amministratore pubblico (il coordinatore dell’Ufficio Opere Marittime del Lazio e dell’Abruzzo Luigi Minenza), il divieto di contrattare con la pubblica amministrazione per la ditta assegnataria della gara d'appalto, nonchè la misura cautelare del diviero temporaneodell’esercizio delle imprese e uffici direttivi di persone giuridiche e imprese per il legalerappresentante e per il responsabile tecnico della stessa ditta che ha eseguito il dragaggio.
Giorgio Cecchetti
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