Gambero killer nei fiumi"Fatta fuori la nostra razza"

Sotto accusa il gambero rosso americano, liberato nei nostri corsi d'acqua. Per un po' i "nostri" hanno fatto resistenza ma poi gli invasori d'oltreoceano, importati per la commercializzazione e poi finiti nei fiumi, hanno sbaragliato il campo. Effetti particolarmente visibili nel Veneto Orientale
Un gambero americano
Un gambero americano
PORTOGRUARO. Dopo nutrie e pesce siluro, sono arrivati i gamberi rossi americani e quelli nostrani si stanno estinguendo. Acquistati da un allevatore per essere commerciati, i gamberi americani sono sfuggiti al suo controllo e, complice qualche furbastro, immessi nel canale Alberoni Morto, ed in altri corsi d'acqua, ed in pochi anni hanno colonizzato l'intera regione ed in modo più massiccio, le acque del Veneto Orientale dove ormai è il padrone assoluto, vuoi per l'habitat vuoi per la sua aggressività. Infatti attacca e non retrocede, aprendo le chele per mostrarsi più grande di quello che in realtà è. I nostri gamberi da tanto diffusi nelle nostre acque ora stanno scomparendo, anzi in tanti canali sono già scomparsi soppiantati dal gambero killer americano che, oltre ad essere onnivoro, è un portatore sano della peste dei gamberi contro la quale i nostri autoctoni, nulla possono e muoiono.


Ormai da qualche mese nel Veneto orientale se ne trovano ovunque, nelle scoline dei campi, nei giardini, a Concordia dietro le Scuole Medie, in mezzo alla strada per la Brussa, in quanto è un crostaceo che riesce a vivere fuori dell'acqua per alcune ore e si sposta in cerca di nuove acque da colonizzare. Una femmina adulta infatti depone oltre 600 uova due volte l'anno, quindi nemmeno l'impegno di garzette ed aironi, gli unici due predatori di questo animale, riescono a limitarne la proliferazione. E' un tenace divoratore di uova di pesci, di piccoli anfibi come i girini e rane giovani, di insetti acquatici ma non disdegna in caso di carestia di cibarsi di alghe e radici di piante acquatiche. Sembra che nel Veneto Orientale sia stato introdotto per eliminare il carassio, pesce alloctono infestante, ma dopo qualche anno è il gambero rosso ad essere diventato tale. Le sue tane superano il metro di profondità creando problemi alle rive. «Sul fiume Lemene i pescatori ne tirano su con i bertovelli, a decine di chili, tanto che - spiega la Polizia Provinciale - ne è stata permessa la pesca in deroga anche ai pescatori dilettanti con canna senza amo usando per esca i derivati del sangue e i fegatini di pollo, senza alcuna limitazione di catture. E' un problema ormai irrisolvibile, si può solo tentare, con l'aiuto di tutti, di limitarne la proliferazione ma è una lotta impari».

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