Gallerie, l’ala palladiana aperta grazie agli studenti

Restauri visitabili con la convenzione con i mediatori culturali di Ca’ Foscari Recuperati Scala ovata e Tablino. I complimenti del ministro ai Beni culturali
Di Alberto Vitucci

Nuove Gallerie dell’Accademia aperte al pubblico. Per ammirare il restauro del piano terra e dell’ala palladiana. Dopo l’inaugurazione di mercoledì con il ministro Bray, l’ex convento della Carità appena restaurato si potrà visitare ogni giorno dalle 10 alle 16, grazie alla convenzione con i mediatori culturali di Ca’ Foscari. «Sono nostri studenti», spiega il professor Giuseppe Barbieri, ideatore del progetto, «che svolgono un ruolo di mediatori appunto tra i visitaotri e l’opera d’arte. Lo fanno già alla Biennale, a Punta della Dogana, a Ca’ Foscari». E ora anche alle Gallerie. La parte restaurata del piano terra sarà dunque aperta al pubblico, e tra qualche mese, concluse le procedure di gara per la gestione della nuova Cafeteria, visitabile anche da chi non entra al museo con la possibilità di sedersi al Caffè. Un «monumento» riportato alla vita, che merita di essere apprezzato anche senza le opere d’arte. E un restauro «pilota», con il rispetto delle architetture originarie e tecnologìe d’avanguardia che ne fanno adesso uno dei musei più moderni d’Europa. L’abside gotica e il cortile del Quattrocento, il Tablino, la Scala ovata e il cortile disegnati da Andrea Palladio, con il grande spazio scoperto di quasi mille metri quadrati. Diventerà un punto centrale della cultura veneziana, aperto al mondo. Con la possibuilità di orgganizzare lì eventi culturali, teatro, concerti. Palpabile la sofddisfazione del ministro Massimo Bray, che era presente all’apertura insieme al segretario generale del ministero Antonia Pasqua Recchia. Il ministro ha anche conversato a lungo con Giovanna Nepi Scirè, la soprintendente ai Beni artistici e storici che è stata insieme a Renata Codello tra le protagoniste del progetto di restauro dell’ala al pianterreno. Insieme alla Nepi, il ministro Bray aveva curato qualche anno fa un monumentale volume sulle opere d’arte custodite nelle Gallerie statali dell’Accademia. Un museo ricco di capolavori, che adesso potranno essere esposti nella nuova ala, restaurata fondendo antico e moderno dall’architetto Tobia Scarpa.

Gli spazi al pian terreno sono stati così liberati da depositi e tramezzi, e ora visibili in tutta la loro bellezza. Pavimenti neri e grigi sul modello del «pasteon» veneziano antico; muri con mattoni a vista ricoperti di calce e polvere di marmo. Sistemi all’avanguardia per le luci e la climatizzazione, la grande centrale tre metri sotto il cortile, quasi invisibile dall’esterno. Ma soprattutto una nuova architettura sintesi di stili sovrapposti adesso recuperati e perfettamente leggibili. Riconoscimento venuto dai direttori di importanti musei ed esperti d’arte intervenuti all’inaugurazione. Come lo spagnolo Gonzalo Byrne e l’americano David Freedberg, la direttrice del Belvedere di Vienna Agnes Husslein Arco. Quest’ultima ha aperto la nuova ala del suo museo senza opere: per mostrare le nuove architetture, opera nell’opera. Alle Gallerie troveranno posto capolavori oggi poco visti, da anni nei depositi.

Intanto il museo resta aperto per la visita ai restauri e alle architetture palladiane. Grazie anche agli studenti di Ca’ Foscari.

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