Galleria Barcella pronta per il Natale

Mestre, le vetrine tornano a riempirsi di temporary shop, ma anche alcuni negozi hanno trovato casa nello spazio per lo shopping
Agenzia Candussi, giornalista Artico. Temporary Shop in galleria Barcella Mestre
Agenzia Candussi, giornalista Artico. Temporary Shop in galleria Barcella Mestre

MESTRE. Galleria Barcella si rifà il look, si prepara al Natale e torna a puntare sui temporary-shop. Tre hanno già aperto, nei prossimi giorni si illumineranno quasi tutte le vetrine, che mirano a catalizzare clienti nel periodo principe dello shopping, quello delle feste.

Da qualche settimana ha aperto “Nk”, che sta per Necromanciè, di Silvia Boscolo e Esteban Scattolin, che hanno un negozio a Jesolo e puntano sul Made in Italy. Cecchini Optical ha inaugurato a ottobre chiudendo i punti vendita di piazza Ferretto e galleria delle Medaglie, prendendo casa nel grande spazio a due piani. Di fronte Marco Nils, altro negozio di abbigliamento da uomo.

Da qualche giorno sono arrivati due temporary dedicati al Natale, “Barbablù”, specializzato in oggettistica: corone, palline, carillon, presepi in legno, Babbi Natale per tutti i gusti e poi “Pierrot”, anche quest'ultimo temporary con altri punti vendita che propone decorazioni a sfondo natalizio, candele profumate, oltre che il corner di Argenesi.

Agenzia Candussi, giornalista Artico. Temporary Shop in galleria Barcella Mestre
Agenzia Candussi, giornalista Artico. Temporary Shop in galleria Barcella Mestre

La fioreria di Galleria Barcella, “Florì”, sbarcata come temporary, è oggi un riferimento cittadino. A giorni aprirà “L’Armadio di Cocò”, vintage lab originale e all’avanguardia che ha già due negozi a Venezia e uno in via Bissuola.

Non solo Natale, dunque, ma anche abbigliamento, per soddisfare un po’ tutti i gusti e ampliare l’offerta della galleria. Uno spazio rimarrà forse vuoto, per mancanza di tempi e perché è in corso una trattativa. Se l’anno scorso c’era stata una spinta dell’amministrazione per popolare Galleria Barcella, quest’anno le cose sono venute da sé.

«L’impressione», commenta il responsabile dello sviluppo, Giorgio Gatto, «è che gli operatori stiano guardando a Mestre con curiosità, il chiacchiericcio, la spirale negativa, il buttarsi giù fa peggio, invece assistiamo a un procedimento inverso: attività e investitori curiosi ci chiamano, chiedono, propongono. Diversi temporary dell'anno passato sono tornati per Natale, perché soddisfatti, la fioreria si è fermata. Ci sono progetti in campo, le trattative non sempre sono facili, ma ci sono aperture stabili e la finestra del Natale serve per verificare se il prodotto è richiesto e quanta gente arriva».

Agenzia Candussi, giornalista Artico. Temporary Shop in galleria Barcella Mestre
Agenzia Candussi, giornalista Artico. Temporary Shop in galleria Barcella Mestre

Quest’anno per la Galleria sono passate due milioni di persone. Prosegue: «Marchi ne abbiamo contattati tanti, in alcuni casi non si poteva concludere per accordi commerciali, in altri mancava un imprenditore disposto a prendere un franchising. Il nostro obiettivo non è riempire la galleria a tutti i costi, ma farlo offrendo qualità e un ambiente piacevole, che non significa prezzi per forza elevati, ma operatori che allestiscano una bella vetrina, un ambiente confortevole, noi abbiamo costruito una casa che abbiamo dotato di regole per tenerla ordinata, illuminata, dando importanza al decoro, alla pulizia, alla sorveglianza, al sistema di wifi pubblico, alla pubblicità, il sito web, un pacchetto a crescere in collaborazione con i commercianti per andare verso uno sviluppo. Oggi vediamo che c’è movimento, che in piazza son arrivate nuove aperture, il che ci fa ben sperare».

«È un segno molto positivo», commenta il direttore di Confesercenti Venezia, Maurizio Franceschi, «il problema non sono i costi d’affitto, ma la domanda che è molto bassa ed è un peccato, perché galleria Barcella è uno dei luoghi che si sono riqualificati ed è il centro più centro che ci sia. Ripeto, l’investimento è pregevole, c’è disponibilità ad ascoltare i possibili clienti, il problema è la città che non premia chi investe. Il fatto che la galleria si stia popolando è da vedere in positivo, vanno incoraggiati e aiutati quegli imprenditori che investono, specialmente se sono aperti, come in questo caso, e vogliono contribuire al rilancio della città, è questione di tempo oramai».

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