Galan, ricorso inammissibile: deve scontare la pena e pagare 2,6 milioni di euro

I giudici della Cassazione hanno velocemente rigettato l'appello del parlamentare di Forza Italia contro il patteggiamento
Giancarlo Galan all'uscita dal carcere di Opera, da mesi è agli arresti domiciliari
Giancarlo Galan all'uscita dal carcere di Opera, da mesi è agli arresti domiciliari

VENEZIA. La Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso con il quale il parlamentare Giancarlo Galan - da un anno agli arresti domiciliari nell'ambito dell'inchiesta Mose - chiedeva ai giudici di annullare il patteggiamento da lui stesso sottoscritto con i pubblici ministero della Procura di Venezia Ancilotto, Buccini e Tonini, con il benestare del giudice Galasso.

Venerdì 3 luglio, il giorno dopo l'udienza, è subito arrivata la decisione dei giudici di dichiarare inamissibile il ricorso: in tal modo la condanna a due anni e dieci mesi passa ora in giudicato, come pure diventerà esecutivo  il sequestro di due milioni e 600 mila euro compreso nell'accordo di pena: proprio quello che i difensori di Galan, gli avvocati Franchini e Ghedini, hanno allontanato nel tempo con la presentazione del ricorso.

Galan non rischia di andare in carcere, ma quasi certamente rimarrà agli arresti domiciliari per scontae la pena: la sua carcerazione preventiva sarebbe , infatti, scaduta il 15 luglio e già aveva annunciato l'intenzione di tornare alla Camera, al suo posto di presidente della Commissione cutura dal quale non è mai stato sinora sospeso: per la Legge Severino ci sono però ora le condizioni per la sua decadenza da parlamentare.

Dopo le ferie estive toccherà al Tribunale di sorveglianza decidere sul suo prossimo futuro, visto che i suoi avvocati avanzeranno di sicuro la richiesta di scarcerazione e affidamento ai servizi sociali: a settembre, galan  avrà da scontare ancora meno di un anno e mezzo (vanno conteggiati anche i mesi che ogni anno di reclusione vengono scontati).

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