Galan: «Ho paura di fare la fine di Eluana»

Il ministro della cultura contro la legge sul testamento biologico approvato alla Camera: "No all'obbligo di vivere a oltranza"
Giancarlo Galan
Giancarlo Galan
ROMA. "E' una legge ingiusta e sbagliata: toglie solo libertà e nulla aggiunge. Se fanno il referendum sicuramente voterò perché venga cancellata''. Lo afferma il ministro dei Beni Culturali, Giancarlo Galan, intervistato da "La Repubblica" sulla legge approvata dalla Camera relativa al biotestamento.


Il ministro padovano invoca ''libertà e profondo rispetto per chi la pensa diversamente e non vuole andare avanti ad oltranza, in ogni situazione e ad ogni costo'' e ammette che il suo timore è quello di ''fare la fine di Eluana''.


''Io ho il terrore di ritrovarmi come lei - aggiunge - per anni attaccato alle macchine. Ecco, adesso con questa legge io non ho più una via d'uscita''. Inoltre, Galan non si ''scandalizza'' a parlare di eutanasia, soprattutto ''nei casi di malattie dall'esito scontato, non condivido - sottolinea il ministro - l'obbligo a vivere ad oltranza''. E se l'approvazione della legge così come è formulata fosse stata una mossa per avvicinare i cattolici dell'Udc al governo, allo stesso modo Galan afferma che è una manovra che non condivide.

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