Fusione tra Ire e Antica Scuola dei Battuti nasce il colosso degli istituti di assistenza

Il nuovo ente si chiamerà Ipav e nascerà mercoledì: mille persone assistite, 700 dipendenti, patrimonio di 107 milioni
Agenzia Candussi, giornalista Furlan. Casa di riposo Santa Maria dei Battuti in via Spalti Mestre.
Agenzia Candussi, giornalista Furlan. Casa di riposo Santa Maria dei Battuti in via Spalti Mestre.



L’Ire di Venezia (istituzioni di ricovero ed educazione) e l’Antica Scuola dei Battuti di Mestre si fondono dal primo gennaio in un unico ente. Si chiamerà Ipav (istituzioni pubbliche di assistenza veneziane), avrà sede a palazzo Contarini del Bovolo e darà vita al più grande degli istituti pubblici di assistenza e beneficenza in tutto il Veneto.

Un colosso in grado di offrire servizi a oltre mille persone, con circa settecento dipendenti diretti (mille, se si calcola l’indotto), un bilancio complessivo di 45 milioni nell’ultimo anno e un patrimonio immobiliare (tra centro storico e terraferma) di oltre 107 milioni di euro. Se da parte dei vertici delle due istituzioni e dall’assessore Venturini filtra grande soddisfazione, lo stesso vale per i sindacati: per Cgil e Cisl la fusione «è un modello da esportare in tutta la Regione».

L’ITER

L’ok all’operazione è arrivato nei giorni scorsi dalla direzione per i servizi sociali della Regione Veneto che, contestualmente, ha approvato anche il nuovo Statuto. L’idea nasce però nel 2015, con la creazione da parte dell’amministrazione comunale - la quale detiene il potere di nomina degli amministratori degli enti - di un tavolo con le Ipab del territorio per arrivare a una razionalizzazione dei costi. Un tentativo, quest’ultimo, per venire incontro agli enti assistenziali sempre più gravati dall’aumento dei costi, dalla concorrenza col settore privato, e in attesa di una riforma regionale del settore attesa da anni.

STATUTO

Il nuovo ente potrà contare su sette sedi, sparse tra centro storico e terraferma. Le attività si concentreranno sulle prestazioni di natura socio-assistenziale, sanitarie, formative e benefiche. Il totale dei posti letto per non autosufficienti sarà di 831; 102 i centri diurni; 58 mini alloggi per anziani autosufficienti; 20 comunità alloggio per minori; 36 comunità per pazienti psichiatrici.

Saranno garantiti gli attuali 657 dipendenti (423 per l’Ire e 234 per la Scuola dei Battuti). L’Ipav potrà contare su un patrimonio immobiliare di 107,764 milioni di euro che riunisce i 92 milioni dell’Ire e i 15 dell’Asb), con un bilancio annuale di 45,272 milioni (29 milioni per l’Ire, 15 per la scuola dei Battuti). Dagli attuali dieci membri, secondo il nuovo statuto il prossimo consiglio di amministrazione sarà composto da 5 membri. La nomina è prevista entro febbraio. Un ruolo importante lo giocherà anche la Fondazione Venezia Servizi alla persona, società in house creata nel 2014. Oltre a occuparsi dell’assistenza domiciliare per conto del Comune, le sarà affidata la gestione della sede di palazzo Contarini.

REAZIONI

«Questa fusione ci permetterà di avere economie di scala e dimostra che la sanità può rimanere pubblica, se lo si vuole. Abbiamo deciso di rimboccarci le maniche», così Luigi Polesel, attuale presidente dell’Ire. Che aggiunge: «Le rette non saranno toccate». Anche per Laura Besio, attuale presidente dell’Antica Scuola dei Battuti, la fusione è «una sfida importante che avevamo in mente da tempo». Insieme alla collaborazione con i sindacati, sia per Polesel che per Besio è stata fondamentale la regia del Comune di Venezia e dell’assessore Simone Venturini. «Un passo fondamentale» spiega lo stesso assessore al Sociale «che ci permette di avere un ente con le spalle grosse, in grado di competere con il mondo del privato. Potremo così mantenere una posizione di forza e di rafforzare i servizi socio-sanitari del pubblico. Ora raddoppieremo i posti letto nella casa di riposo Contarini alla Gazzera e stanzieremo altri cinque milioni per i lavori nell’Antica Scuola dei Battuti». —



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