Furto d’identità, un cittadino vessato dal fisco e dall’Inps. è accaduto a San Donà

Presentato un esposto in Procura: senza saperlo e con firme false era diventato amministratore di una società

SAN DONA'. Furto di identità per un cittadino sandonatese preso di mira dalla legge. È iniziato tutto con la notifica di una multa per eccesso di velocità poi seguita da un verbale di accertamento Inps per il mancato versamento di ritenute previdenziali e assistenziali. Esatte le generalità del cittadino, nome, cognome e indirizzo, ma la qualifica era sbagliata, in quanto definito amministratore unico di una Srl con sede a Pordenone.

Perfettamente conscio del fatto di non essere né titolare di di nessuna società né tanto meno amministratore, il sandonatese è stato costretto a rivolgersi all’avvocato Luca Pavanetto. Il legale ha avviato un’indagine, con accesso agli atti presso la Camera di Commercio di Pordenone. L’ignaro cittadino ha così scoperto suo malgrado di aver partecipato, a sua insaputa, nel dicembre 2018 un’assemblea societaria con altre due persone, residenti a Jesolo e San Stino a lui completamente sconosciute.

E nel corso di tale presunta assemblea era stato addirittura nominato amministratore di questa fantomatica società. Ad una prima verifica anche le firme erano falsificate. È dunque arrivato un sequestro penale, poiché non aveva restituito l’auto in un contratto di noleggio, mai sottoscritto. Anche in questo caso sono state svolte le indagini presso la società di noleggio dove il sandonatese risultava sconosciuto alla società di leasing. Notificato un’altra multa, il legale ha presentato denuncia querela in Procura. «È davvero molto grave», dice l’avvocato, «e non un caso isolato. I reati sono sostituzione di persona, truffa e trattamento illecito in materia di protezione dei dati personali. Chiederemo un risarcimento esemplare e invitiamo tutti a prestare la massima attenzione perché alle volte basta inserire i propri dati o esibire il proprio documento d’identità, seppur usato in buona fede su internet, per ritrovarsi in condizioni così spinose. Segnalazioni destinate a incrementarsi con il massiccio uso del web in questo periodo di emergenza sanitaria». —


 

Argomenti:truffa

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia