Furto al distretto sanitario «Complici ben informati»

Eraclea. Spariti circa duemila euro. I sospetti del direttore dell’Asl 10 Bramezza L’azienda sta valutando di non consentire più pagamenti nelle sedi periferiche

ERACLEA. Furto al distretto sanitario di via Marconi a Eraclea Paese, l’Asl 10 corre ai ripari e annuncia che saranno ridotti i servizi di riscossione che prevedano soldi in cassa. E lancia il sospetto di una “talpa” che possa aver avvertito i ladri. Qualche giorno fa il sindaco, Giorgio Talon, aveva segnalato anche un furto all’ex struttura comunale che aveva ospitato la scuola San Luigi poi trasferita a San Donà. I danni sono stati però modesti.

Ora è stata presa di mira la sede periferica di Eraclea che fa riferimento al Distretto Socio Sanitario unico dell’Asl 10, oggetto di un furto alquanto sospetto. Alcune notti fa ignoti hanno forzato la porta d’ingresso in alluminio, in via Marconi, rubando circa 2000 euro in contanti e 32 blocchetti di buoni pasto. A scoprire il danno, sia materiale che economico, è stato il personale stesso dell’Asl 10 nel momento di riaprire la sede, la mattina seguente.

«Si tratta dell’ennesimo furto che si aggiunge ad altri episodi in cui sono scomparsi nel nulla ecografi, medicinali di alto costo e altro, in varie sedi aziendali»,  commenta il direttore generale dell’Asl 10, Carlo Bramezza, «credo che a monte dei vari episodi ci sia la complicità di persone ben informate sull’attività svolta dai servizi, che dunque sanno dove colpire o indirizzare chi deve compiere il furto».

«Questi fatti gravi», continua Bramezza nella sua analisi, «inducono a una seria riflessione sulla sicurezza, sia per quanto riguarda gli operatori che l’integrità delle sedi periferiche aziendali.

Per tali motivi, dall’1 luglio, verrà avviata una riduzione delle attività che prevedono la riscossione e il maneggio di denaro in alcune sedi decentrate, dove, a fronte dei ricavi, non è giustificata la presenza di una cassaforte o di un’emettitrice automatica».

Due rivelazioni importanti che stanno facendo discutere. Bramezza sembra non avere dubbi sul fatto che qualcuno all’interno possa aver informato i ladri che avrebbero trovato la somma di denaro poi rubata. Poi la decisione di sospendere questi servizi con riduzione dell’attività di riscossione nelle sedi decentrate che potrebbe comportare anche riduzione o trasferimento di personale o comunque modifiche importanti di questa attività, creando magari dei disagi agli utenti. Sono intanto in corso le indagini delle forze di polizia per cercare di risalire ai responsabili.

Giovanni Cagnassi

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia