Furlan: «La città guardi al Festival del Cinema»

L’imprenditore spiega i suoi obiettivi: «La multisala attrae gente da fuori ma servono nuovi parcheggi e la sospensione delle Ztl spero sia prolungata»

«Con sei sale a disposizione per 1.200 spettatori porteremo nel centro della città non solo i film blockbuster ma anche il cinema di qualità e pensiamo che questo spazio possa garantire una maggiore presenza in futuro del Festival del cinema in terraferma. Ci lavoreremo. Intanto partiamo da una offerta ampia con dieci, quindici film al giorno e pure la trasmissione live di opere e balletti». Gianantonio Furlan, la cui famiglia ha legato il suo nome alla storia del cinema a Mestre, dopo l’esperienza dei multiplex in periferia o vicino ai centri commerciali, decreta che oramai quella tendenza ha fatto il suo corso.

Il cinema torna nei centri urbani. «Ora i cinema la gente li vuole in centro città e ha fatto bene l’amministrazione comunale a sospendere le zone a traffico limitato, con un provvedimento che spero duri a lungo, e prevedendo i parcheggi all’ex Umberto I. Perché la multisala può attrarre da fuori città, che è la necessità per rivitalizzare Mestre, ma non può farlo di certo da sola», spiega.

La scelta di una multisala in centro e su due piani, continua a spiegare, «è atipica, visto che non sempre ci sono centri che hanno a disposizione 3 mila metri quadri inutilizzati e una arena esterna che ci hanno consentito di costruire una multisala in altezza, con le sale al piano terra e al primo piano e una grande hall nella cavità, condivisa con il centro culturale». Un investimento imponente, 14 milioni di euro stimati, che arriva in porto dopo anni di confronto con il Comune, qualche intoppo nel passato, e una collaborazione che si è concretizzata nella nuova convenzione con l’amministrazione Orsoni. Chiude da oggi il cinema Excelsior in piazza Ferretto, il Corso di Corso del Popolo è diventato un teatro. Cinque sale chiudono ma sei ne aprono e il Palazzo resta aperto a due passi dal Municipio. Per l’Excelsior, con la sua facciata in stile Liberty vincolata dalla Soprintendenza il futuro è di spazio commerciale ma servirà un cambio di destinazione d’uso, previsto dalla convenzione con il Comune, dice Furlan. E il Corso trasformato in teatro potrebbe vedere il Comune scegliere di affittarlo come sala aggiuntiva al Toniolo. «Vedremo dopo le feste se la giunta assumerà una decisione in merito», spiega l’imprenditore che ieri sera ha presentato il suo ultimo gioiello a 700 invitati che hanno visitato la multisala e poi hanno assistito all’anteprima nazionale del film di Ben Stiller, “I sogni segreti di Walter Mitty”, prodotto dalla 20th Century Fox.

Per Gianantonio Furlan la soddisfazione di essere riuscito a concludere il cantiere dopo un anno e cinque giorni di lavoro di un centinaio di operai e di aver mantenuto la promessa della data di apertura fatta al sindaco. «Siamo arrivati alla fine e proviamo a rendere più bella Mestre», con l’obiettivo, dice, di spingere altri ad investire sul centro, rivitalizzandolo con nuove e interessanti attività. (m.ch.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia