Furlan contro Zara e la sinistra già si spacca

A Mirano il gruppo “Possibile” contro il candidato locale approvato dall’assemblea regionale di LeU
MIRANO. Cristian Zara alle politiche? “No grazie”. È una spaccatura, pesante, all’interno della stessa fazione politica quella che vede da una parte Giancarlo Furlan del comitato Possibile “I Mulini” e dall’altra la probabile corsa alle politiche dell’attuale assessore della giunta Pavanello, Cristian Zara. Insomma: pochi e pure in disaccordo.


Lui 38 anni, già assessore nella passata legislatura, ora con delega alle Politiche abitative, allo Sport, al Lavoro e al Commercio, è in probabile corsa per un posto in Parlamento con LeU (Liberi e Uguali), il nuovo partito di Pietro Grasso, di cui Possibile è parte integrante. Il nome di Zara è inserito in una rosa di 19 nomi che l’assemblea regionale di Liberi e Uguali ha approvato all’unanimità martedì 9 gennaio e che ora sarà sottoposto alla valutazione dell’assemblea nazionale. Non ancora una candidatura ufficiale, ma c’è a chi non va giù e attacca proprio chi dovrebbe rappresentarlo.


«LeU», incalza Furlan, «dovrebbe scegliere, nei propri territori coloro che si sono distinti per azioni e iniziative politiche, e che hanno contrastato il renzismo. Candidare Cristian Zara perché è un assessore è un titolo di demerito, specie se sei assessore di un sindaco del Pd come Maria Rosa Pavanello declinazione/clone locale del renzismo. Zara non è stato scelto per le battaglie sociali, civili e democratiche nel suo territorio».


«Non è vero», replica l’interessato, «non mi hanno nominato perché sono assessore della Pavanello. Se mi hanno considerato per le politiche vuol dire che qualcosa di buono ho fatto; dopo vent’anni che l’Ater non assegnava alloggi per esempio, a fine 2017 ne abbiamo dati quattro. Con la delega al Lavoro, abbiamo avviato vari progetti lavorativi».


Ma Furlan non ci sta. «Zara è parte integrante di un sistema di potere imperniato sulla figura del sindaco Pavanello», dice, «con il sindaco ha costruito una ristretta oligarchia a guida Pd. Il Consiglio comunale è sterilizzato da anni, i processi decisionali sono in capo a poche persone e tutti gli altri sono solo comparse. Il nostro candidato non solo ha condiviso tutte le scelte politiche della Pavanello ma si è prestato in suo nome anche a operazioni poco edificanti. Chiediamo che questa candidatura sia respinta».


Ma il potenziale candidato sorvola e replica: «Posso anche non piacere a Furlan, ma c’erano tempi e modi per esternare ciò. “Possibile” è parte integrante di Liberi e Uguali, tranne il Circolo di Mirano che è contro questa amministrazione».


Serenella Bettin


Argomenti:politiche 2018

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia